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Questo articolo è stato pubblicato il 08 maggio 2012 alle ore 14:49.

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PARMA - Si tagliano i viaggi, l'arredamento di casa, l'abbigliamento, il tempo libero, i libri e anche telefonini e pc prima di toccare al ribasso il carrello della spesa. Appena l'11% degli italiani risparmia tagliando il food & drink: lo racconta l'indagine presentata ieri al Cibus di Parma da Mc Colussi, che sembra a una prima lettura attutire il preoccupante dato diffuso da Federalimentare di un calo del 10% dei consumi alimentari negli ultimi cinque anni.

La crisi c'è e si sente come mai prima, conferma oltre il 97% del campione rappresentativo di mille maggiorenni intervistati a inizio aprile, e la metà degli interpellati non ne vede la fine, innescando quel loop pessimistico che più sta mettendo in allarme l'agribusiness. Eppure il 62% dei consumatori dichiara di non aver spostato il budget per la tavola, ma semmai di aver modificato le strategie di acquisto: stando attendo alle opportunità di risparmio (75%), a evitando sprechi di cibo (72%), mangiando più spesso a casa (78%) o al lavoro (24%) e anche ricorrendo ai discount (42%) o a canali alternativi di vendita come gruppi d'acquisto, last minute market o vendite online.

«È dal 2008 che curo questa indagine per l'industria alimentare – spiega il presidente della società di ricerca, Marilena Colussi – ed è la prima volta che emerge la netta percezione da parte dei consumatori che la crisi cambierà i paradigmi a noi noti. Il clima di sfiducia deprime le vendite più delle difficoltà economiche e, d'altro canto, se le imprese reagiscono riducendo l'offerta sugli scaffali, scoraggiano ulteriormente gli acquisti». Un circuito che si autoalimenta, bersagliato dalle campagne anticonsumismo, al quale c'è l'unica, famosa, via d'uscita rappresentata da qualità e servizio. Elementi per i quali la metà degli italiani non bada a spese – conferma ancora lo studio – anche perché per due consumatori su tre il pasto è un momento conviviale di pace che aiuta a dimenticare la crisi e la cucina italiana (per il 90% del panel) rimane la migliore del mondo.

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