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Questo articolo è stato pubblicato il 08 maggio 2012 alle ore 13:31.

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Giorgio Napolitano e Sali Berisha (Ansa)Giorgio Napolitano e Sali Berisha (Ansa)

Più di 350 incontri d'affari tra le imprese, con oltre 140 aziende protagoniste, tra italiane e albanesi. Più due appuntamenti istituzionali, con il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e il presidente del Consiglio, Mario Monti.

La giornata italiana del primo ministro albanese, Sali Berisha, è cominciata in Confindustria, per presentate agli imprenditori italiani le occasioni che si possono cogliere investendo in Albania. «Gli investimenti esteri sono aumentati nel nostro paese dal 2007 al 2011 del 316%», ha detto Berisha al convegno "Albania in Europa", organizzato da Confindustria, Fondazione Farefuturo e Unioncamere, insieme a Sace, Simest e i ministeri degli Esteri e dello Sviluppo. Tasse basse, con aliquota al 10% per società e persone fisiche, tax free per otto anni per chi investe nelle parti montuose, sportello unico per le imprese, la possibilità di avere licenze on line, un pacchetto in investimenti per infrastrutture consistente, tra cui 10mila chilometri di strade, l'obiettivo di diventare un hub per le rinnovabili: Berisha, accompagnato tra gli altri dal ministro del Turismo, Aldo Bumci e dal vice dell'Economia, Enno Bozdo, ha tratteggiato le caratteristiche dell'Albania, definendola una piccola Cina d'Europa, vicina all'Italia e dove si parla la nostra lingua.

Da parte del governo italiano, il leader albanese ha incassato l'appoggio per l'ingresso nella Ue, come hanno detto sia Monti che il ministro degli Esteri, Giulio Terzi. «Un sostegno di vitale importanza», ha detto Berisha, che ha invitato Monti a Tirana. «Anche nel 2011 l'Italia si è confermata primo partner economico dell'Albania: le esportazioni hanno raggiunto circa 1.145 milioni di euro, con un aumento del 18% rispetto al 2010, le importazioni italiane dall'Albania hanno toccato i 657 milioni, con un 14% in più», ha detto Monti, apprezzando la vitalità della comunità albanese in Italia, 500 mila persone. Monti ha confermato la politica di cooperazione nei confronti dell'Albania, nonostante la necessità del rigore: 247 milioni di euro nell'ultimo decennio, più altri 51 nel 2010. Quanto all'integrazione nella Ue, il comune obiettivo italiano e albanese è far avere all'Albania lo status di paese candidato all'adesione entro la fine del 2012.

«Sono oltre 400 le imprese italiane presenti in Albania e abbiamo una quota di oltre il 50% delle esportazioni albanesi», ha detto ieri mattina al convegno in Confindustria il vice presidente per i rapporti itnernazionali, Paolo Zegna. Non ci sono solo la vicinanza e le politiche a favore degli investimenti stranieri a pesare in positivo: «Contribuiscono il progetto per la creazione di un moderno mercato finanziario e l'imminente realizzazione di sei parchi industriali tra cui quello di Koplik, aggiudicato ad alcuni imprenditori italiani».

Anche l'ex vice ministro Adolfo Urso, e presidente di Farefuturo, ha sottolineato l'importanza per le aziende italiane di settori stretegici come l'energia, il turismo e le infrastrutture: «Con le nuove norme Tirana può diventare una piattaforna produttiva per le pmi». Ieri è stato firmato un accordo tra l'ad di Poste Italiane, Massimo Sarmi, e il direttore generale delle Poste albanesi, Arqile Gorea, per creare carte prepagate emesse da Poste Italiane per la comunità albanese in Italia e la società italiana sarà advisor delle Poste albanesi per lanciare anche in Albania carte prepagate.

Al convegno di ieri sono stati presentati alcuni casi di successo: quello del Gruppo Alpiah, presentato da Giordano Gorini, nell'energia idroelettrica; Giovanni Boccolino, direttore della direzione estero di Intesa Sanpaolo, ha raccontato l'acquisizione che il gruppo ha fatto della Banca Italo Albanese e della Banca americana d'Albania, riunite in un solo istituto che oggi ha l'11% del mercato. Inoltre anche la Sol di Aldo Fumagalli dalla fine degli anni '90 è in Albania con uno stabilimento a Tirana che fornisce gli ospedali di gas tecnici e dal 2009 ha una concessione per realizzare una centrale idroelettrica, un investimento da 11 milioni di euro.

Anche il sistema camerale, come ha detto il presidente, Ferruccio Dardanello, si sta impegnando, in particolare nell'agro-alimentare e nel turismo, ed ha sottolineato l'importanza dell'area di libero scambio tra Albania e Paesi vicini, che allarga il mercato a 55 milioni di consumatori. Dopo l'incontro in Confindustria, un ristretto numero di imprenditori ha continuato i lavori nel pomeriggio alla Fondazione Farefuturo, incontrandosi con il presidente di Unindustria, Aurelio Regina, e la presidente della Regione, Renata Polverini.

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