Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 15 maggio 2012 alle ore 17:01.

My24
L'industria delle costruzioni passa ai fatti: decreti ingiuntivi alle Pa che non paganoL'industria delle costruzioni passa ai fatti: decreti ingiuntivi alle Pa che non pagano

Dalle parole ai fatti. Contro i mancati pagamenti alle imprese, l'industria delle costruzioni cambia marcia e passa alle "maniere forti": i decreti ingiuntivi contro le pubbliche amministrazioni che non pagano. Un gesto estremo, che corrisponde alla situzione di estrema tensione che vivono le migliaia di imprese delle costruzioni e, a cascata, l'indotto, cioè il tessuto di produttori e di artigiani a loro volta fornitori e creditori delle imprese.

Buzzetti: nove miliardi di debiti della Pa riguardano imprese del sistema Ance
«Su 19 miliardi di debiti alle imprese – ha detto Paolo Buzzetti, presidente dell'Associziazione nazionale dei costruttori edili (Ance) – 9 miliardi riguardano le imprese del sistema Ance. Stiamo finendo di raccogliere l'equivalente di un miliardo di crediti non pagati alle imprese, per i quali partiranno decreti ingiuntivi nei confronti delle amministrazioni debitrici».
L'annuncio è stato dato nel cosiddetto D Day, l'iniziativa pubblica che si è svolta a Roma, nella sede dell'associazione nazionale di settore, e che ha visto solidali con l'Ance tutte le altre componenti della filiera delle costruzioni, inclusi i professionisti della progettazione, «che sono i primi a non essere pagati», ha ricordato il presidente degli architetti Leopoldo Freyrie.

Il ritardo nei pagamenti è arrivato a una media di nove mesi con punte di due anni
«È una questione di civiltà – ha aggiunto Buzzetti –. I cittadini non possono essere sudditi. Il ritardo nei pagamenti è arrivato a una media di nove mesi con punte di due anni, con la complicità di un artificio contabile che non ha eguali in Europa e cioè che un debito non appare come tale finché non viene pagato. La nostra è una presa di posizione dura ma attraverso meccanismi civili. Il fatto che lo Stato per primo si comporti bene è importante».

Il presidente dell'Ance è entrato anche nel merito degli ultimi provvedimenti di politica fiscale, come l'Imu: «Una misura patrimoniale sbagliata». Respinta al mittente anche l'opzione di una cessione del credito cosiddetto pro solvendo, in cui cioè l'impresa può vendere il suo credito ma resta anche il garante finale nei confronti dell'amministrazione debitrice. «Noi vogliamo essere pagati: vogliamo i soldi. Se lo Stato si comporta in questo modo, cosa faranno le altre amministrazioni?». Sul sito «Edilizia e Territorio» ), le voci delle imprese e gli ultimi dati sui fallimenti delle imprese e sul credit crunch.

Commenta la notizia

Ultimi di sezione

Shopping24

Dai nostri archivi