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Questo articolo è stato pubblicato il 01 maggio 2012 alle ore 16:23.

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I grandi chef italiani, soprattutto quando sono ospiti d'onore di eventi internazionali, rappresentano i più grandi ambasciatori del made in Italy gastronomico. Una delegazione qualificata è appena rientrata da Soelden, dove la cucina italiana è stata sotto i riflettori della manifestazione «Vino in quota».

Un altro squadrone è adesso pronto a esibirsi a Taste of Milano, il festival del gusto più cool e atteso dell'anno: si tratta di Matteo Torretta, Matias Perdomo, Viviana Varese, Davide Oldani, Roberto Okabe e Gustavo Young, Andrea Provenzani, Tommaso Arrigoni, Lorenzo Santi, Filippo Gozzoli, Marco Tronconi e Giovanni Traversone, Andrea Aprea.
Dopo due edizioni settembrine di grande successo, che hanno attratto oltre 30mila visitatori, l'evento gastronomico sarà ancora all'Ippodromo, stavolta in maggio (dal 17 al 20). Su un'area verde di 38mila metri quadrati presenteranno le loro delizie gastronomiche, a prezzi popolari, le stelle di ristoranti venerati dai foodies, come D'O e il Finger's garden di Milano. Ad arricchire di contenuti l'evento penseranno i cento appuntamenti interattivi in quattro giorni (tra showcooking, degustazioni, conferenze e scuole di cucina), fra cui spiccano i 25 workshop con esperti e nutrizionisti coordinati e presentati da Edoardo Moussanet, che ha curato il programma culturale.

«Taste of Milano quest'anno sarà più internazionale, anche per la presenza di uno degli chef più quotati di Londra: Atul Kochhar del ristorante Benares (due stelle Michelin) – spiega Silvia Dorigo, organizzatrice dell'evento per conto della Brand Events Ltd -. A Londra, la nostra casa madre sta già promuovendo la manifestazione massicciamente, proponendo un week-end enogastronomico in Italia al traino di Taste. Poi porteremo gli chef di Milano in tour nei Taste of festivals del mondo. E a settembre lanceremo la prima edizione di Taste of Roma, dal 20 al 23, all'Auditorium Parco della musica».

Intanto, prosegue il successo dei nostri chef in tv. Tutto è pronto per la prossima edizione di MisterChef, formula importata dalla Gran Bretagna il cui successo è andato al di là di ogni previsione. La registrazione della nuova serie è in corso e tiene impegnato il giurato Bruno Barbieri, chef ferrarese stellato che a Londra ha appena aperto un ristorante (il Cotidie). «I 35 dipendenti sono quasi tutti connazionali», racconta.

Due le sfide: superare gli stereotipi sulla gastronomia italiana ancora imperanti all'estero, «dimostrando che non siamo solo pizza e spaghetti», e creare una rete commerciale efficace. A Londra, il Cotidie porterà le tradizioni regionali del Belpaese, dai dolci napoletani alla pasta emiliana fatta a mano. In cucina si useranno solo materie prime italiane: pane carasàu, olio di Spoleto, aceto di Modena, mostarde mantovane, vino Sangiovese. Barbieri ha scelto una ventina di piccole aziende di nicchia che nel Cotidie potranno avere una vetrina. Il made in Italy si promuove anche così: ai fornelli.
(Ha collaborato Camilla Ghedini)

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