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Questo articolo è stato pubblicato il 27 maggio 2012 alle ore 08:13.

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Il Friuli ritorna nel mirino di Danieli: in ballo un mega-investimento da 400 milioni per costruire un nuovo stabilimento. Perde terreno invece la Serbia, con cui la multinazionale dell'acciaio ha sottoscritto un memorandum d'intesa in cui, oltre a un costo dell'energia inferiore del 30%, sono previsti un cofinanziamento e incentivi fiscali.
«Siamo disposti a riconsiderare il Friuli – sostiene Gianpietro Benedetti, presidente di Danieli & C. – anche a costo di perderci qualche punto di margine, ma a condizione che siano soddisfatti i prerequisiti della garanzia assoluta della nuova linea elettrica a 380mila volt e una maggiore flessibilità della manodopera».
Rassicurante Federica Seganti, assessore alle Attività produttive della regione Friuli: «Non abbiamo mai smesso di lavorare con i tecnici dell'Abs-Danieli e con Terna. Nell'ultimo meeting di lunedì scorso c'era grande ottimismo: entro 15 giorni verrà stabilito il tracciato del nuovo elettrodotto Redipuglia-Udine Ovest, che interessa 13 comuni, dopo di chè avvieremo alla conclusione l'iter procedurale. E poi Terna dovrà realizzare l'opera in 20 mesi». In dettaglio il professor Francesco Iliceto dell'Università La Sapienza vaglierà il progetto di elettrodotto di Terna e prenderà in considerazione le prescrizioni alla Valutazione di impatto ambientale.
A distanza Benedetti dichiara a Il Sole 24 Ore: «Prendo atto delle dichiarazioni dell'assessore Seganti e della volontà del presidente della regione Tondo di voler realizzare il nuovo elettrodotto, ma attendo che le decisioni vengano formalizzate. Se però stiamo ai fatti vedo che da dieci anni si discute, senza risultati, sull'opportunità di rafforzare la linea elettrica da 20mila volta che arriva dall'Austria e serve il Nord del Friuli e il potenziamento dell'elettrodotto che garantisce le forniture al Sud Est, dove opera l'Abs».
Danieli è uno dei tre leader mondiali nella produzione di impianti siderurgici e, attraverso la controllata Abs, opera nella produzione di acciai speciali. Il gruppo ha una previsione di fatturato per questo esercizio di 3 miliardi, vanta un portafoglio ordini di 2,9-3,1 miliardi e dispone di liquidità per 900 milioni.
Nel giugno del 2011 Benedetti aveva anticipato l'intenzione di investire sulla seconda acciaieria ma di avere in esame vari Paesi, tra cui la possibilità di costruirla vicino al primo stabilimento a Udine sud. «Ma non si tratta solo di questo – precisa Benedetti – il mancato investimento sullo stabilimento udinese di Cargnacco determinerebbe negli anni una caduta di competitività e quindi lo smantellamento dello stabilimento stesso. Noi oggi dobbiamo aumentare la qualità degli acciai speciali, a livello di quella tedesca o svedese».
Oggi Cargnacco è collegata a una linea da 220mila volt che però è in via di dismissione, su tutto il territorio nazionale, da parte di Terna e la società ha già annunciato che non verrà garantita per il prossimo futuro la manutenzione e quindi l'efficienza della trasmissione energetica in quelle aree sprovviste dell'allacciamento alla linea a 380mila volt.
Benedetti mette le mani avanti. «Quando saranno soddisfatti i prerequisiti valuteremo la convenienza complessiva dell'investimento in Friuli». Seganti rilancia: «Se Abs rimanesse in Friuli potrebbe richiedere una partecipazione della Finanziaria Friulia, accedere a linee di credito a tasso calmierato previste dalla finanziaria regionale e da Mediocredito e beneficiare di aiuti Ue nel quadro della tutela ambientale».
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TITOLO

3 miliardi
Fatturato
Il gruppo Danieli è uno dei tre leader mondiali nella produzione di impianti siderurgici e, attraverso la controllata Abs, opera nella produzione di acciai speciali. Il gruppo ha una previsione di fatturato per questo esercizio di circa 3 miliardi, vanta un portafoglio ordini di 2,9-3,1 miliardi e dispone di liquidità per 900 milioni
2,1 miliardi
Ricavi da impiantistica
La multinazione di Buttrio opera nella costruzione di acciaierie e nella produzione di acciai speciali. Nel primo business quest'anno dovrebbe realizzare 2,1 miliardi di ricavi e nell'altro 800 milioni
30 milioni
Investimenti in R&S
Gli investimenti in R&D, insieme a quelli derivanti da impianti prototipo installati presso gli stabilimenti dei clienti, ammontano mediamente ad oltre 35 milioni di euro l'anno

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