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Questo articolo è stato pubblicato il 31 maggio 2012 alle ore 06:44.

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VENEZIA
Pieno sostegno di Confindustria Veneto per il progetto “Veneto Food”, luogo di sintesi della filiera agroalimentare produttiva (dal settore primario alla distribuzione) e delle sue espressioni di lobby, come le associazioni di categoria, i consorzi di tutela, e le istituzioni del territorio.
L'idea è quella di superare logiche di comparto e contrapposizioni sindacali; imprenditori, consorzi di tutela e associazioni devono operare in modo coordinato e veloce. «Il progetto Veneto Food – rende noto il presidente di Confindustria Veneto Andrea Tomat - può avere valenza strategica per il rafforzamento del sistema economico territoriale: una realtà utile per sviluppo su scala internazionale del comparto agroalimentare regionale. Perciò sposiamo l'iniziativa di un cluster di filiera, e offriamo forte collaborazione a azioni del consorzio, con particolare attenzione a strategie di internazionalizzazione».
I principali obiettivi di Veneto Food sono infatti la difesa del modello Veneto; la valorizzazione di prodotti del territorio e di aziende locali; la promozione della cultura di impresa e soprattutto l'internazionalizzazione e la creazione di opportunità di business per gli associati. Si tratta di operare come sistema-impresa, oltre a coadiuvare sul territorio operazioni sinergiche tra le aziende sul fronte del credito e della finanza straordinaria, anche per superare momenti difficili. Secondo Tomat, il progetto può trainare la filiera a livelli di eccellenza.
La pensa così anche Raffaele Boscaini, presidente del raggruppamento agroalimentare degli industriali veneti. «È giunto il momento – afferma Boscaini - di superare steccati e di costruire un tavolo comune per la promozione del “Made in Veneto”, dal primario fino al terziario. La filiera va vista come un organismo unico che, se ben bilanciato, produce valore aggiunto per tutti gli attori».
Anche perché, secondo Boscaini, «i numeri dell'agroalimentare veneto pesano sul Pil nazionale e regionale. Il comparto conta infatti in Veneto più di 5.600 imprese attive che occupano quasi 50mila addetti, realizzando quasi 4,5 miliardi di Pil, mentre le aziende agricole sono oltre 140mila». “Veneto Food” è un consorzio di libera iniziativa imprenditoriale nato a fine 2011 anche grazie all'interessamento degli assessori regionali allo sviluppo economico (Maria Luisa Coppola) e all'agricoltura (Franco Manzato).
Secondo il presidente Emanuele Boccardo «i vantaggi pratici di un cluster sono tanti, perché genera un maggiore e più rapido sviluppo delle conoscenze grazie al confronto». Per il consorzio la grande sfida è l'Expo 2015 di Milano: sono attesi 23 milioni di turisti. Un'occasione per le eccellenze, come i 33 prodotti a denominazione di origine protetta e indicazione geografica protetta (ortaggi e frutta, formaggi, insaccati, riso, e altro). Per la Coppola, infine, l'endorsement di Confindustria «è un atto lungimirante, e va nella stessa direzione della Regione Veneto, che sta preparando un'apposita legge sulle filiere».
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