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Questo articolo è stato pubblicato il 01 giugno 2012 alle ore 06:44.

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GENOVA
L'Antitrust italiano ha aperto la fase istruttoria sull'acquisizione di Tirrenia da parte della Compagnia italiana di navigazione (Cin), sottolineando che l'operazione «potrebbe creare una posizione dominante», su alcune rotte per la Sardegna, della società controllata al 40% dalla Moby di Vincenzo Onorato (altri soci sono il fondo Clessidra, col 30%; la Gip di Luigi Negri col 20% e l'imprenditore Francesco Izzo, col 10%).
La mossa dell'Authority per la concorrenza non giunge inaspettata. I legali di Cin attendevano che l'Antitrust aprisse la "fase due" dell'analisi avviata sull'acquisizione, consci che alcune rotte di Moby fossero in sovrapposizione con quelle di Tirrenia. Anzi, l'obiettivo dell'avvocato Francesco Sciaudone, di Grimaldi Studio Legale, che assiste Cin, è proprio di stringere i tempi in modo che l'istruttoria possa essere chiusa entro il 21 giugno, data stabilita dal commissario di Tirrenia, Giancarlo D'Andrea, per il closing del passaggio della compagnia a Cin. Un'operazione con la quale, rileva l'Autorità garante, «il capitale di Cin, oggi detenuto da Onorato Partecipazioni srl, sarà trasferito a Moby spa» e «a L19, società veicolo del fondo Clessidra», che «in via indiretta, eserciteranno il controllo congiunto di Tirrenia». Cin, ha precisato l'ad Ettore Morace, «sta collaborando con l'Antitrust per trovare impegni coerenti» con le richieste dell'Autorità. L'Authority ha 45 giorni di tempo dal 30 maggio (apertura dell'istruttoria) per concluderne l'iter. Quindi la data del 21 giugno potrebbe essere sforata. La speranza dei legali (che hanno 10 giorni per essere sentiti) è che tutto possa concludersi in tempo per consentire a Cin di avere la proprietà di Tirrenia con l'apertura della stagione estiva.
L'Antitrust, però, solleva questioni non secondarie. L'operazione «determinerà importanti effetti strutturali sulle principali rotte di collegamento della Sardegna con il continente (Genova-Porto Torres, Genova-Olbia, Civitavecchia-Olbia, prevalentemente per il trasporto passeggeri, e Genova-Olbia, Livorno-Cagliari, per il trasporto merci)». Rotte sulle quali, prosegue il documento, «risulterebbero in capo a Cin quote di mercato che, per il trasporto passeggeri, risultano tutte superiori al 60-80% e, con riguardo al trasporto merci, si collocano fra il 70-80% e il 90-100%». Il che comporta «il rischio di incrementi dei prezzi». Anche perché gli attuali concorrenti «non appaiono poter rappresentare un adeguato vincolo all'esercizio di potere di mercato da parte di Cin». Peraltro, dice l'Autorità, «l'azione della concorrenza potenziale appare, allo stato, limitata, in ragione della congestione delle banchine nei porti di partenza e destinazione, in particolare nelle stagioni e negli orari di punta, che impedirebbe la possibilità d'ingresso di nuovi operatori sulle rotte interessate».
Secondo l'Antitrust, infine, «considerato che l'operazione determina un'integrazione verticale tra le attività di gestione dei terminali marittimi e dei servizi di rimorchio di Moby e Tirrenia e i servizi di trasporto marittimi di passeggeri e merci, la concentrazione potrebbe comportare rischi di discriminazione per gli operatori concorrenti non integrati».
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