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Questo articolo è stato pubblicato il 06 giugno 2012 alle ore 06:44.
La saga dell'emergenza rifiuti a Roma continua. Come la corsa contro il tempo per scongiurare il caos nella capitale. Lunedì scorso l'annuncio del neo commissario ai rifiuti Goffredo Sottile che sarà Pian dell'Olmo a Riano, sito a nord di Roma, ad ospitare la discarica provvisoria dopo la chiusura di Malagrotta prevista il 30 giugno. Scelta che ieri ha incassato il primo stop da parte del ministero dell'Ambiente: un sito «non al top delle aree compatibili» ha precisato Clini sottolineando che «la scelta non è del ministero, in questo momento è affidata a un commissario». L'eventuale discarica di Pian dell'Olmo - ha aggiunto Clini – «potrà essere autorizzata soltanto sulla base di un progetto che assicuri il superamento delle criticità già evidenziate nel rapporto del ministero dell'Ambiente il 26 aprile, criticità relative in particolare alla sicurezza idrogeologica del sito». Un monito che si somma alle proteste crescenti delle popolazioni di Riano e della Valle del Tevere, che naturalmente, dicono no alla discarica e annunciano battaglia fino a Montecitorio. Si moltiplicano i sit-in con il blocco della via Tiberina e della Flaminia.
La strada del commissario si conferma difficilissima e tutta in salita. Sottile esorta al dialogo e annuncia: «Metteremo in campo compensazioni». Intanto l'emergenza si avvicina: «Penso proprio che prorogherò la discarica di Malagrotta - promette Sottile - il minimo indispensabile». Scelta che appare inevitabile anche dopo la doppia messa in mora di Malagrotta da parte di Bruxelles, ma che dovrà essere contestuale alla definizione del progetto sul sito che ospiterà i rifiuti di Roma. «Non è facile dire quando la discarica di Pian dell'Olmo entrerà in piena operatività - ha detto Sottile - bisogna vedere il progetto. Potrebbe già essere entro l'anno, ma non mi impegno». Su Pian dell'Olmo infatti è stata fatta una valutazione di idoneità generale «che va approfondita in termini tecnici, perché la salute dei cittadini è la priorità» ha chiarito il prefetto che oggi incontrerà l'ad dell'Ama Salvatore Cappello. «Parleremo di impianti di trattamento dei rifiuti che devono funzionare meglio - spiega Sottile - diciamo che i dati sono insoddisfacenti». Questione caldissima dopo l'ultimatum della Ue che ha dato due mesi all'Italia per conformarsi alle regole sugli smaltimenti: nel mirino c'è proprio Malagrotta.
Ma la nuova discarica «non sia un totem» ha detto Clini che parlando del nuovo sito ha aggiunto: «dovrà avere una dimensione ridotta e una funzionalità transitoria, in modo da coprire il tempo necessario per raggiungere gli obiettivi di raccolta differenziata e recupero dei rifiuti già previsti dalla legge». Intanto oggi partono i primi tavoli tecnici con la Regione per gli interventi su Pian dell'Olmo. «Adesso andiamo avanti con gli espropri - spiega il commissario - perchè il fatto che quei terreni siano dell'avvocato Manlio Cerroni non è influente». Cerroni è il presidente di Colari, il consorzio che gestisce la maxi discarica di Malagrotta e il business dei rifiuti a Roma e nel Lazio. E sulla gestione, il prefetto pensa ad una gara: «l'affidamento diretto mi sentirei di escluderlo, si può pensare a una gara limitata, individuando le imprese che possono realizzare una discarica del genere». Un bando cui è probabile parteciperà la Colari: «Vediamo i termini,non è da escludere» replica Cerroni.
Intanto il sindaco Gianni Alemanno parla di differenziata: «Si sta lavorando al Patto con il ministro Clini che non abbiamo ancora sottoscritto». L'obiettivo, è del 65% entro il 2016 e «il ministero ci aiuterà economicamente». In campo ci sono già 10 milioni che devono essere utilizzati «ma se aspettano ancora li daremo a qualcun altro» ha sottolineato il ministro dell'Ambiente.
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Capitale al palo
25%
Differenziata a Roma
La quota attuale di raccolta
differenziata, sarà 65% nel 2016
10 milioni
Le risorse
Le prime messe in campo
per portare la differenziata al 65%