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Questo articolo è stato pubblicato il 09 giugno 2012 alle ore 08:17.

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Si riapre la partita discarica a Roma. Nessuno lo dice ufficialmente, ma la scelta di Pian Dell'Olmo come sito provvisorio nel post Malagrotta pare destinata a tramontare. A sei giorni dall'indicazione dell'area a nord di Roma (una tra le sette segnalate dalla Regione Lazio), riparte il toto discariche. E spunta l'ipotesi, per scongiurare il caos, di portare i rifiuti in Olanda.
La corsa contro il tempo per evitare l'emergenza a Roma assume sempre più i contorni di una telenovela, figlia di veti politico-tecnici, di approssimazione e miopia ventennale nella gestione dei rifiuti nella capitale, del partito dei no a tutto. Il giorno della verità sarà martedì quando il commissario nominato dal Governo per scongiurare l'emergenza rifiuti nella capitale, Goffredo Sottile, esaminerà i risultati della relazione tecnica su Pian dell'Olmo. Mentre cresce il coro dei no, trasversale, tra i consiglieri regionali (martedì previsto un consiglio regionale straordinario bocciare Pian dell'Olmo), come le proteste dei cittadini di Riano e della valle del Tevere mobilitati da ormai cinque giorni. Sottile si è detto pronto nei giorni scorsi a cambiare idea se le verifiche bocciassero l'area (sulla quale, bisogna ricordarlo, con varie sfumature c'era stato il sostanziale via libera di Comune, Provincia e Regione). Tra le criticità vincoli idrogeologici e problemi «legati alla mobilità» ha spiegato Sottile.
Intanto il Campidoglio accelera sulla differenziata. Ieri la presentazione del protocollo d'intesa siglato tra Roma Capitale, Ama, Conai e ministero dell'Ambiente. Obiettivo del piano è portare la quota di differenziata dall'attuale 25,6% al 50,6% nel 2014, 60% entro il 2015 e 65% entro il 2016. Pronti subito 30 milioni dal ministero (10 milioni l'anno) «che dovranno necessariamente uscire dal patto di stabilità» ha detto Clini per «il progetto di organizzazione di differenziata più importante mai predisposto in Italia». Mossa essenziale per uscire dall'emergenza ha puntualizzato il ministro «ma anche un segnale importante che diamo alla Ue». La discarica di Malagrotta e la gestione dei rifiuti a Roma sono da tempo nel mirino della Commissione Ue e si rischia una prima multa da 10 milioni. Nei prossimi giorni ci sarà un approfondimento operativo per stabilire cronoprogramma e una definizione più precisa delle risorse necessarie: «Ad una prima valutazione - spiega l'ad di Ama, Salvatore Cappello - abbiamo stimato costi di investimento da almeno 100 milioni per avviare il piano, dotarsi delle attrezzature necessarie». Somma cui vanno necessariamente aggiunti i costi di gestione sostenuti dall'azienda municipalizzata del Campidoglio. «In una prima fase è anche ipotizzabile un aumento delle tariffe Tia - ha avvertito Clini - dobbiamo capire che c'è un passaggio da un sistema di costo nella gestione dei rifiuti ad un sistema a reddito, il che richiede un investimento iniziale importante che progressivamente scende, azzerando infine il deficit» ha aggiunto il ministro precisando che si chiederà sostegno a Cdp (Cassa depositi e prestiti) e Bil (Banca impresa Lazio) «perché ci sia credito». Un'ipotesi bocciata dal sindaco di Roma: «Il nostro sforzo in questa fase - ha chiarito Alemanno - è di non aumentare la Tia». Ma grazie al piano differenziata a Roma, «ci potranno essere circa 30 milioni l'anno di risorse trasferite dai consorzi - ha detto il presidente del Conai, il Consorzio nazionale imballaggi, Roberto De Santis - a questo vanno aggiunti i costi evitati: grazie alla differenziata infatti si parla di 360 mila tonnellate di rifiuti che non vengono più portati in discarica, e questo determina un grande risparmio» Il piano avviato nel 2012, sarà pienamente operativo nel 2013. Si passerà dagli attuali sei sistemi di raccolta rifiuti operativi a Roma a soli due metodi: il porta a porta e la raccolta stradale. Con l'obiettivo di servire con raccolta domiciliare oltre due milioni di cittadini. Un progetto che rischia tuttavia di arenarsi se non si potenzia l'attività degli impianti di trattamento Tmb (trattamento meccanico biologico): quattro nel Lazio, due dei quali dell'Ama. L'obiettivo è rendere più efficiente il trattamento a valle e la valorizzazione energetica dei rifiuti. Intanto tra le ipotesi in campo anche quella di portare i rifiuti di Roma all'estero: «Una soluzione che a me non scandalizza, poi spetterà all'amministrazione comunale decidere - ha precisato Sottile -. Vedo che a Napoli sta funzionando». Contrari Alemanno e Polverini. Insomma la partita è aperta: mentre spuntano 12 aree individuate dalla Provincia (tutte all'interno del Comune), con caratteristiche adeguate per una discarica di servizio.
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La sfida della Capitale
25,6% La differenziata oggi La quota attuale di raccolta a Roma Nel 2008 era pari al 17%
50,6% L'obiettivo 2014 L'attuazione del Piano porterà a raddoppiare la differenziata
100 milioni Costo investimenti È la somma destinata agli investimenti per avviare il Piano differenziata
30 milioni Impegno triennnale È la somma messa a disposizione dal Governo per il Piano romano

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