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Questo articolo è stato pubblicato il 13 giugno 2012 alle ore 06:44.

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PRATO
Alla fine alla H2E, società pratese di energie rinnovabili specializzata in idroelettrico, dallo sconcerto sono passati alla battuta: «Magari qualcuno pensa che il fiume Bisenzio scorra sulla costa...». Difficile, altrimenti, giustificare come, nella lunga lista di enti (18 in tutto) chiamati a esprimere un parere sulla realizzazione di un elettrodotto del diametro di cinque centimenti figuri anche il Dipartimento militare marittimo Alto Tirreno. Il cavo è lungo 30 metri, di cui 20 sul fiume che attraversa Prato ed è necessario per potenziare la rete Enel e permettere di allacciare un mini-impianto idroelettrico della H2E.
Che cosa potrà mai dire un ente che ha sede alla Spezia, a cui fanno capo il Comando Marina di Napoli e un gruppo di navi per il trasporto costiero e di acqua, sulla realizzazione di un piccolo elettrodotto a nord della città di Prato, in località Gamberame (Vaiano)? La stessa domanda i tecnici della H2E se la pongonono riguardo a Enav (ente nazionale assistenza al volo), Enac (ente nazionale aviazione civile), Aeronautica militare, Comando militare per il territorio dell'Esercito, Soprintendenza per i beni archeologici della Toscana, Soprintendenza per i beni architettonici, Autorità di vigilanza sulle attività minerarie della Regione Toscana. Sono tutti i soggetti che la Provincia di Prato – ente deputato a rilasciare l'autorizzazione unica per la realizzazione dell'elettrodotto – ha l'obbligo di chiamare a esprimersi nella conferenza dei servizi. Lo prescrive una legge regionale (la 39/2005) che dà attuazione a una legge nazionale.
«Serve perfino il parere dell'Autorità di vigilanza sulle attività minerarie», sospira Marco Marconcini, il chimico che, assieme all'ingegner Furio Cinotti e all'imprenditore tessile Riccardo Matteini del Gruppo Colle, ha dato vita nel 2009 alla H2E avviando il progetto che prevede la realizzazione di 15 mini-impianti idroelettrici sul fiume Bisenzio (di cui tre già realizzati e uno in fase di completamento). «L'impianto che necessita dell'elettrodotto – spiega Marconcini – dal momento che si trova vicino all'area di rispetto ferroviario, ha bisogno anche del parere delle Ferrovie». Nell'ultima seduta della conferenza dei servizi Rfi (Fs) ha espresso un "parere favorevole di massima" all'elettrodotto, ma ha richiesto ulteriori integrazioni (da presentare nella sede di Bologna) che hanno spinto la Provincia di Prato a bloccare l'autorizzazione, subordinandone il rilascio al futuro parere positivo. La richiesta di autorizzazione è stata presentata il 3 febbraio scorso; secondo quanto previsto dalla legge il procedimento dovrebbe concludersi entro 180 giorni.
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LA VICENDA
Il progetto
La H2E, operante nel settore delle energie rinnovabili, ha espresso fin dal 2009 la necessità di realizzare un piccolo elettrodotto necessario per potenziare la rete Enel e permettere di allacciare un mini-impianto idroelettrico
L'esito
A tutt'oggi la società non è ancora riuscita a realizzare il progetto; ora, dopo un parere favorevole di massima di Rfi, attende il rilascio dell'autorizzazione da parte della Provincia di Prato

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