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Questo articolo è stato pubblicato il 20 giugno 2012 alle ore 06:43.

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FIRENZE
Per la prima volta una società di trasporto pubblico locale diventa interamente privata. Sempre per la prima volta il gruppo Ferrovie dello Stato (Fs) entra nel trasporto urbano su gomma. È successo a Firenze.
Ataf, la municipalizzata che il capoluogo toscano controlla all'82% (il resto è nelle mani di altri otto comuni), è stata ceduta a un raggruppamento d'imprese composto da BusItalia-Sita Nord, Cooperativa autotrasporti pratese e Autoguidovie Spa. Con questa acquisizione BusItalia-Sita Nord, società del gruppo Fs capofila del raggruppamento, concretizza il primo passo della strategia annunciata dall'amministratore delegato di Trenitalia, Mauro Moretti, che nei giorni scorsi aveva annunciato al Sole 24 Ore di voler creare un «campione nazionale» in questo settore. Filippo Bonaccorsi, presidente di Ataf, ha presentato i dettagli di una cessione a cui ha «lavorato per mesi» in stretto raccordo con il sindaco di Firenze, Matteo Renzi. Il raggruppamento d'imprese vincitore (l'altra offerta in gara, dei francesi di Ratp, è stata scartata per la mancanza di requisiti della fidejussione richiesta dal bando), pagherà 18 milioni e 900mila euro rispetto a una base d'asta di 12,4 milioni.
Erano sei i soggetti che avevano presentato offerte in fase di prequalifica: Gruppo Torinese Trasporti (Gtt Torino); Umbria Tpl e Mobilità Spa (Perugia); l'associazione temporanea di imprese fra BusItalia-Sita Nord (Firenze in qualità di capogruppo), Cooperativa autotrasporti pratese Soc. Coop( Cap Prato) e Autoguidovie Spa (Milano); Tper Spa (Bologna); Sia Spa (Brescia, Gruppo Sab controllato dagli inglesi di Deutsche Bahn); Autolinee Toscane Spa (Borgo San Lorenzo, controllata dalla francese Ratp Dev).
Le offerte vincolanti arrivate entro il termine dello scorso 8 giugno erano appunto due, quella di Ratp e quella con BusItalia-Sita Nord del gruppo Fs, che ha garantito anche l'investimento per l'acquisto di 135 autobus nuovi nei prossimi tre anni e ha pagato un sovrapprezzo di 6,5 milioni per il ramo Tpl di Ataf e la partecipazione in Li-nea, mentre l'offerta per le altre quote societarie è stata uguale alle basi d'asta.
All'Ati passano in particolare Ataf Gestioni e le partecipazione detenute da Ataf Spa: Ataf & Li-nea scarl (77,88%), Opitec (15,91%), Firenze Cityseightseeing (60%), la Ferroviaria italiana (4,16%), Siger (100%), Ti-forma (2,98%), I-Mago (58%) e l'usufrutto del 49% delle azioni di Gest spa, la società che gestisce la tramvia fiorentina. Bonaccorsi, che fino al 31 luglio rimarrà presidente, puntualizza come sia «un'aggiudicazione provvisoria fatta su un'offerta economica rilevante e si procederà all'aggiudicazione definitiva dopo gli adempimenti di rito previsti dalla legge». Con tutta probabilità, alla fine dell'estate. I vertici dell'azienda di trasporti fiorentina, il cui giro d'affari supera i 74 milioni (43,5 dal contratto di servizio e 31 dalla vendita dei biglietti nel 2010, ultimo bilancio disponibile), sottolineano che «non ci saranno conseguenze negative per i 1.255 dipendenti (890 sono autisti), né per gli utenti».
Così termina, per ora (salvo il caso di un ricorso), una vicenda che a tratti è diventata telenovela cittadina con i dipendenti Ataf che hanno a lungo manifestato e protestato contro la privatizzazione. Una fidejussione bancaria, alla fine, ha fatto la differenza. E così parte da Firenze il progetto di espansione nazionale ed europea di Fs come operatore integrato ferro-gomma.
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