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Questo articolo è stato pubblicato il 26 giugno 2012 alle ore 06:45.

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OSTUNI (BRINDISI)
Una gigantesca e pericolosa pattumiera a cielo aperto, una discarica abusiva con tonnellate e tonnellate di rifiuti speciali, tra cui oltre 20 quintali di pannelli in eternit, alcuni integri ed altri ridotti in frantumi. Insomma amianto dovunque, sparso su di un'area di 451.000 metri quadrati, «l'equivalente – spiega Antonio Martina, il comandante della compagnia della guardia di Finanza di Ostuni, nel brindisino, che ha scoperto e sequestrato la discarica – di 110 campi di calcio».
Nella discarica, un'area posta al confine tra i comuni di San Vito dei Normanni e Latiano, erano stoccate anche diverse tonnellate di altri rifiuti speciali, come quelli di risulta edile, centinaia di pneumatici vecchi, batterie esauste di artifizi pirotecnici. Per quanto vasta e a cielo aperto, la discarica abusiva è stata individuata però solo grazie all'azione coordinata delle pattuglie stradali delle Fiamme Gialle di Ostuni e delle sezioni aeree del Corpo, ed è il risultato di una delle tante attività di controllo economico del territorio svolte per la prevenzione e repressione delle attività illecite in materia ambientale. Il sequestro dell'area, infatti, è senz'altro l'operazione più importante, per superficie interessata e per pericolosità dei rifiuti rinvenuti, condotta dalla compagnia di Ostuni nell'ultimo anno e si aggiunge all'ennesima denuncia, di soli 10 giorni fa, di 2 persone sorprese a scaricare materiali di risulta edile, un operaio, accusato di procurato inquinamento ambientale ed il proprietario del suolo, posto in contrada “Lamacornola”, lungo la piana degli ulivi secolari sparsi nelle campagne tra Ostuni e Fasano.
Le Fiamme Gialle non hanno solo sequestrato la nuova mega discarica: vista la potenzialità cancerogena delle fibre di amianto disperse nell'aria, l'hanno anche circoscritta con appositi nastri segnalatori e cartelli, in attesa dell'avvio delle procedure di bonifica chieste alla regione Puglia. Ora le indagini proseguono – spiega ancora Martina, il cui comando di Compagnia ha competenza oltre che su Ostuni, anche su San Vito dei Normanni, Carovigno, Ceglie Messapica e San Michele Salentino – per individuare gli utilizzatori dell'area e scoprire i responsabili di questo traffico illecito di rifiuti pericolosissimi».
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