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Questo articolo è stato pubblicato il 29 giugno 2012 alle ore 06:44.

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NAPOLI
«Abbiamo davanti un anno durissimo. E se l'Italia dovrà affrontare sfide difficili, ancora più ardue si riveleranno quelle cui sarà chiamato il Mezzogiorno». Proprio per questo, al di là delle necessarie scelte di rigore che l'esecutivo sta effettuando, tocca stare attenti a non deprimere l'economia: bisogna trovare un modo per «impedire l'aumento dell'Iva che non può che aggravare la situazione delle imprese».
L'appello arriva da Alessandro Laterza, ieri alla sua prima uscita ufficiale nelle vesti di vicepresidente di Confindustria con delega al Mezzogiorno, per l'assemblea pubblica dell'Unione industriali di Napoli tenutasi all'Accademia aeronautica di Pozzuoli. Un evento, quello della territoriale presieduta da Paolo Graziano, conclusosi con l'intervento del ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera, secondo il quale «Napoli ha la possibilità di diventare punto di riferimento, non solo del Mezzogiorno, ma dell'Italia intera». Come? «Recuperando credibilità». Capoluogo campano e Sud, insomma, grandi protagonisti dell'intera giornata di lavori. A nome del tessuto produttivo del Sud ha parlato Laterza: «Abbiamo accettato il blocco del turnover, accolto favorevolmente il decreto sviluppo malgrado fosse dotato di risorse esigue, visto come un segnale positivo la certificazione dei crediti verso la Pa nonostante non sia la soluzione del problema. Ma adesso - ha continuato il vicepresidente di Confindustria - un aumento dell'Iva da parte del governo non potrebbe non aggravare la crisi».
Il ministro Passera ha dedicato il suo intervento a Napoli, città che «ha delle responsabilità in più», perché «ha la possibilità di diventare simbolo positivo dell'Italia, recuperando credibilità». Da qui un'esortazione alla collaborazione interistituzionale: «Se il lavorare insieme viene messo in moto, i risultati possono essere possibili». E un punto fermo: «Dobbiamo creare le condizioni affinché si esca dalla recessione, questo - ha proseguito il ministro - affinché si realizzino le condizioni per creare posti di lavoro senza mai più mettere a rischio la sopravvivenza del Paese, tenendo sotto controllo la tenuta dei conti pubblici». L'assenza di lavoro, per Passera, «è l'urgenza sulla quale ci vogliamo misurare. Il tema del Pil non è sufficiente per valutare la perfomance di un Paese - ha spiegato - sono d'accordo sul fatto che il Pil deve rimanere elemento di valutazione della ricchezza, però soprattutto in momenti come questi la classe dirigente si deve misurare sulla creazione di posti di lavoro». In ultimo, il peggioramento delle stime di crescita formulate dal Centro studi di Confindustria, secondo il membro del governo Monti, è imputabile a «un andamento della gestione del debito europeo da parte dell'Europa meno efficace».
I lavori sono stati aperti dal presidente degli industriali Graziano che, nella propria relazione, ha sottolineato come il «metodo Napoli» possa diventare «luogo e rete di composizione degli interessi particolari per la costruzione dell'interesse del territorio e del Paese». L'assemblea ha ospitato anche le celebrazioni del cinquantennale del gruppo Giovani di Unindustria Napoli. Il presidente degli under 40 Vincenzo Caputo, sottolineando il ruolo di «promotori della cultura d'impresa» svolto dai Giovani partenopei in mezzo secolo, ha premiato tutti i past president.
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