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Questo articolo è stato pubblicato il 04 luglio 2012 alle ore 09:09.

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Per la seconda volta dall'inizio dell'anno il Conai (Consorzio per il recupero degli imballaggi) riduce il contributo ambientale. In gennaio era stata la volta di carta, plastica e alluminio. Ora tocca ad acciaio e ancora carta e plastica. La decisione è stata presa nell'ultimo cda e sarà operativa dal 1° ottobre. Il presidente del Conai, Roberto De Santis, spiega che «dei sei materiali nelle condizioni di poter diminuire il contributo ambientale, tra questi tre ci sono i due, la carta e la plastica, che rappresentano almeno l'80% del contributo ambientale complessivo». Nell'arco di nove mesi quattro materiali sono quindi toccati da una riduzione del contributo ambientale. In particolare, considerando la decisione presa dall'ultimo cda, il 1° ottobre il contributo per l'acciaio passerà dagli attuali 31 euro a tonnnellata a 26 euro, il contributo per la carta da 14 euro a tonnellata a 10 euro e infine il contributo per la plastica da 120 euro a tonnellata a 110 euro. In un secondo momento verranno poi adeguate anche le procedure forfettarie: la riduzione, infatti, avrà effetto anche su di esse.
I ricavi da contributo ambientale del sistema consortile nel 2011 ammontano a 482,8 milioni di euro per oltre 11,6 milioni di tonnellate di imballaggi immessi al consumo, mentre i corrispettivi Anci-Conai erogati ai Comuni per finanziare la raccolta differenziata ammontano a circa 300 milioni di euro. L'incidenza degli oneri di funzionamento rappresenta il 2,4% dei ricavi dell'intero sistema consortile e questo «dimostra che si tratta di un sistema estremamente efficiente», osserva De Santis. La riduzione dei contributi per acciaio, carta e plastica determinerà su base annuale un minore onere per le aziende di 38,5 milioni di euro. «È una decisione straordinaria che abbiamo preso per rispondere alle esigenze delle imprese che stanno attraversando un periodo difficile dal punto di vista economico – aggiunge De Santis –. Questa decisione consentirà anche di rendere più competitive le imprese italiane. Abbiamo deciso di alleggerire questo onere, grazie soprattutto al fatto che nel 2011 i conti economici dei consorzi di filiera sono stati buoni. E le previsioni dicono che nel 2012 saranno discreti». La misura interesserà 9mila imprese produttrici di imballaggi e 96mila industrie utilizzatrici.
La riduzione del contributo è uno dei segnali di flessibilità possibili in questo contesto e rappresenta le caratteristiche del modello Conai. E cioè in primo luogo perseguire gli obiettivi ambientali di recupero e riciclo dei materiali da imballaggio previsti dalla legislazione europea e italiana che nell'arco di 15 anni, con l'impulso dato al riciclo dal sistema consortile, hanno consentito di raggiungere un risultato molto significativo: oggi infatti tre imballaggi su quattro vengono recuperati. In secondo luogo l'obiettivo del Conai è rispondere alle esigenze delle imprese consorziate alle cui difficoltà il consorzio è molto sensibile. Così come al sostegno per lo sviluppo della raccolta differenziata. In virtù dell'accordo Anci-Conai, il sistema consortile «garantisce comunque il ritiro dei rifiuti di imballaggio provenienti dal servizio di raccolta differenziata urbana su tutto il territorio nazionale, anche in congiunture economiche negative – osserva De Santis – nella piena applicazione del principio di sussidiarietà».
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