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Questo articolo è stato pubblicato il 21 luglio 2012 alle ore 08:18.

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TRENTO
Se le sirene della Slovenia e dell'Austria, ma anche del più lontano Texas, allettano le imprese del Nord-Est proponendosi come sedi per nuovi insediamenti o in caso di trasferimento, la Provincia di Trento risponde: anche qui, fare impresa, è conveniente. Chi apre un'attività potrà contare su una riduzione fino all'azzeramento totale dell'Irap, ma anche su servizi e pagamenti veloci da parte della Pubblica amministrazione e 800 chilometri di fibra ottica della rete a banda larga. Varato allo scorso Festival dell'economia, sarà completamente a regime entro due mesi il sito (www.investintrentino.it) che, in inglese, avrà lo scopo di attrarre investitori, imprese e istituti di ricerca, interessati a scommettere «su un territorio amico di innovazione e sviluppo». Per una comunicazione "efficace e globale" c'è anche un profilo Twitter, (@investtrentino). «Nessuna competizione o, peggio, concorrenza con le altre regioni italiane – precisa Raffaele Farella, dirigente provinciale per l'Internazionalizzazione – Del resto anche da noi altri Stati europei stanno conducendo campagne piuttosto aggressive per proporsi come insediamenti. E finora l'Italia ha fatto poco. Noi puntiamo ad attrarre attività selezionate, ad alto potenziale di integrazione con il tessuto produttivo locale e le filiere già esistenti». Si va dall'edilizia sostenilibile all'agrifood, ma è la tecnologia la punta di diamante del territorio.
A Trento già opera un centro ricerche Microsoft, il primo aperto in Europa, e dal 2001 quello di Fiat. Il polo della meccatronica è già più di un progetto: a metà giugno è stata avviata la parte produttiva di Bonfiglioli Mechatronic research Spa, il centro ricerche che la multinazionale emiliana (700 milioni di fatturato e 10 stabilimenti produttivi nel mondo) ha aperto lo scorso settembre al polo tecnologico di Rovereto, con un milione di euro investiti e la previsioni di 30 assunzioni di giovani ingegneri elettronici e maccatronici a regime. Per Sonia Bonfiglioli, all'inaugurazione, «la scelta di non effettuare nella sede tedesca un ampliamento del reparto ricerca e sviluppo, ma di localizzarlo in Italia, nasce dalle peculiari capacità e qualità formative del Trentino e di rapporto agile ed efficace con le istituzioni locali».
Spiega Alessandro Olivi, assessore all'industria, artigianato e commercio: «Vogliamo creare un format competitivo che includa interventi fiscali, come quello sull'Irap, e altri incentivi che vadano oltre a quelli tradizionalmente, per attrarre investimenti e stimolare ricerca e innovazione». Buona amministrazione finalizzata, la definisce il presidente degli industriali trentini Paolo Mazzalai, «che non si spiega solo con l'autonomia. La campagna in corso non può contare sulle leve di Paesi vicini, in termini di tassazione o interventi sul lavoro, ma mette in campo a costo praticamente zero per il sistema competenze, una buona disponibilità di spazi attrezzati, e anche una qualità della vita particolarmente interessante. Senza dimenticare il necessario sostegno a chi già opera qui».
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