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Questo articolo è stato pubblicato il 26 luglio 2012 alle ore 06:44.

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TORINO
Torino chiude il cerchio sulle dismissioni delle partecipate: ieri è arrivato il via libera in Consiglio comunale alla cessione del 49% di Amiat – raccolta rifiuti – e dell'80% di Trm, a cui fa capo il termovalorizzatore in costruzione al Gerbido. Un'ultima fase travagliata, descritta dal sindaco Piero Fassino come «un passaggio difficile», che ha visto la delibera passare in aula con 22 voti a favore, l'astensione di Sel (Marco Grimaldi) e la non partecipazione al voto del consigliere dell'Idv (Giuseppe Sbriglio).
Caduto l'obbligo di cedere i servizi in house, dopo la sentenza della Corte costituzionale di venerdì scorso, la giunta Fassino non molla l'osso e mette, nero su bianco, la necessità di valorizzare gli asset per «reperire risorse per poter rientrare nel patto di stabilità nel 2012». Un pacchetto che nel complesso vale tra i 330 e i 350 milioni secondo le attese dell'amministrazione.
La sentenza della Corte costituzionale, la settimana scorsa, ha disarticolato quanto previsto dalla manovra d'agosto sulla liberalizzazione dei servizi pubblici locali, sparigliando le carte tema di cessione delle partecipate, tanto da costringere l'esecutivo a riscrivere, durante il week end, la delibera per la filiera ambientale. Una corsa contro il tempo per chiudere prima dell'estate, almeno dal punto di vista del voto in Aula. La partita della cessione delle quote di Amiat, ma soprattutto dell'80% di Trm, non è comunque una strada in discesa. Per i rischi di ricorsi al Tar, anzitutto, su una materia sensibile come i rifiuti. E poi perché l'iter potrebbe essere influenzato dalla posizione dell'AtoR, ente a cui fa capo il servizio smaltimento rifiuti.
Sul polo ambientale, comunque, si andrà a una gara unica, a doppio oggetto, per la cessione del servizio e delle quote, con una serie di indirizzi che saranno alla base della scelta delle aziende che potranno partecipare al bando, a cominciare da un'attenzione particolare al rinnovo del parco mezzi, all'allargamento della raccolta differenziata, fino alla clausola sociale a tutela dei 2mila addetti Amiat. In tema di governance, poi, la delibera prevede in capo all'ente pubblico la nomina del presidente delle due società, con un rafforzamento dei poteri di controllo.
Il dossier rifiuti rappresenta il terzo tassello del piano di dismissioni di Palazzo di Città avviato a novembre. A cominciare dalla cessione del 28% di Sagat (aeroporto di Caselle): la gara, con temini scaduti il 18 luglio, è andata deserta e come previsto dal Patto si è aperta la procedura per consentire ai soci di far valere il diritto di prelazione. In caso di mancato esercizio o rinuncia, Fct holding potrà avviare una procedura negoziata con eventuali soggetti interessati e a questo punto potrebbe entrare in campo F2i di Vito Gamberale. Ancora aperti, invece, i termini dell'Avviso d'asta emesso per la cessione del 49% di Gtt, operatore del trasporto pubblico locale a caccia di un socio industriale: entro il 30 luglio le aziende interessate dovranno presentare istanza di partecipazione alla gara.
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