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Questo articolo è stato pubblicato il 02 agosto 2012 alle ore 08:55.

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Il 2012 è un anno particolarmente importante per i "cittadini Enel": proprio 50 anni fa, con la nazionalizzazione dell'industria elettrica, è iniziata l'avventura del gruppo al fianco degli italiani. Una storia di ambizione e di eccellenza che ha accompagnato lo sviluppo, la crescita e il costume dell'Italia nell'ultimo mezzo secolo.

È il 27 novembre 1962 quando la Camera dei deputati approva in via definitiva, dopo un lungo dibattito parlamentare, il provvedimento di nazionalizzazione del sistema elettrico che accorpa 1.270 aziende presenti sul territorio nazionale con l'obiettivo di dare loro un'organizzazione amministrativa, tecnica e operativa comune e soddisfare la crescente domanda di energia. Il 6 dicembre dello stesso anno il provvedimento diventa legge. Neanche un anno dopo l'approvazione della legge di costituzione viene creato il Centro nazionale di dispacciamento di Roma, per assicurare la gestione degli impianti di produzione, della rete di trasmissione nonché l'interconnessione con l'estero; si tratta del cuore dell'intero sistema elettrico italiano, un sistema che da quel momento in poi non smetterà più di crescere.

Siamo nel 1966 quando per la prima volta nella storia italiana la produzione idroelettrica copre meno del 50% della produzione complessiva, a testimonianza del continuo e sostenuto aumento della richiesta di energia, che rendono sempre più necessario il ricorso alla produzione termoelettrica. Sono gli anni in cui Enel diventa la seconda industria italiana per fatturato e in cui si completa l'opera di realizzazione di una rete di trasmissione adeguata alle necessità di sviluppo di un Paese che inizia ad affacciarsi come realtà industriale, in un mondo che a sua volta comincia ad ampliare i suoi confini. E' la notte del 21 luglio 1969 quando il Centro nazionale di dispacciamento rileva una richiesta di energia elettrica molto superiore alla media per poter soddisfare la richiesta di energia degli italiani che, in diretta televisiva, seguono lo sbarco sulla luna di Armstrong e Aldrin.

Dall'entusiasmo del boom economico arrivano gli anni della crisi petrolifera scatenata nel 1973 dal conflitto arabo-israeliano dello Yom Kippur; sono gli anni dell'austerity e delle "domeniche a piedi". Per ridurre i consumi elettrici viene quasi dimezzata l'illuminazione pubblica, viene ridotto l'orario di apertura dei negozi, le trasmissioni televisive terminano alle 22.45. Il 20 dicembre 1973 la Camera dei Deputati approva un ordine del giorno che, «considerata la grave crisi che ha colpito il Paese nel settore energetico», impegna il Governo «allo sviluppo di una decisa politica di ricerca e di realizzazione di fonti alternative al petrolio, particolarmente nucleari». E alle sfide della diversificazione, dell'indipendenza energetica e della sicurezza degli approvvigionamenti s'affiancano nel decennio a seguire quelle della difesa dell'ambiente: il Rapporto Brundtland mette davanti agli occhi del mondo la necessità di coniugare la crescita economica e la difesa dell'ambiente. Il Summit della Terra di Rio, di cui quest'anno è stato celebrato il ventennale, ha consacrato tali principi a livello mondiale cambiando per il sempre il corso dello sviluppo energetico mondiale.

Iniziano dunque a prendere corpo i progetti sulle energie rinnovabili; il programma di sperimentazione e intensificazione dell'uso delle fonti rinnovabili avviato in quegli anni costituirà la forma embrionale di quella che - 30 anni dopo - diventerà una delle aziende leader a livello mondiale nel settore della generazione da fonti rinnovabili: Enel Green Power, che con una produzione su base annuale di circa 22 miliardi di chilowattora prodotti da acqua, sole, vento e calore della terra è oggi in grado di soddisfare i consumi di oltre 8 milioni di famiglie e di evitare ogni anno più di 16 milioni di tonnellate di emissioni di CO2.

L'Enel apre i suoi confini ed è oggi presente in 40 Paesi, dove porta elettricità a 61 milioni di clienti grazie al lavoro di più di 75mila dipendenti. E al contesto nazionale e globale che si evolve l'azienda risponde di anno in anno con nuovi impegni per migliorare la qualità dell'ambiente attraverso lo sviluppo di un'energia sempre più pulita e rinnovabile, per l'accesso all'elettricità attraverso il programma "Enabling electricity", nella Corporate social responsibility, nell'innovazione e nell'eccellenza tecnologica.

* amministratore delegato di Enel

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