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Questo articolo è stato pubblicato il 08 agosto 2012 alle ore 06:40.

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ROMA
Roma va alla guerra dei rifiuti. Puntando a tappe forzate su una raccolta differenziata con standard europei e sul potenziamento degli impianti necessari per chiudere il ciclo di gestione. Con un calendario serrato di scadenze e una dote di risorse statali di 30 milioni in tre anni e di oltre 52 milioni messi sul piatto proprio due giorni fa dalla Regione Lazio per la città (su un pacchetto di 127 milioni per tutto il territorio laziale).
A fissare obiettivi e cronoprogramma per evitare un'emergenza che da anni incombe sulla Capitale, è stato il ministro dell'Ambiente Corrado Clini che ha firmato ieri il "Patto per Roma" sui rifiuti. Un protocollo sottoscritto insieme a Regione, Provincia e Comune e dal prefetto-commissario delegato al superamento dell'emergenza ambientale Goffredo Sottile.
Scatta dunque la corsa contro il tempo per sviluppare un sistema di raccolta differenziata che rispetti gli obiettivi del patto (e consenta la chiusura definitiva della maxi-discarica di Malagrotta ancora aperta grazie a continue proroghe, l'ultima fissata alla fine dell'anno): la quota di rifiuti da recuperare dovrà raggiungere il 30% entro la fine del 2012 (attualmente è al 25,6%), il 40% entro il 2013, il 50% entro il 2014, il 60% entro il 2015 e il 65% entro il 2016. «Il patto punta sulla raccolta e sul recupero dei rifiuti riciclabili e considera la discarica un elemento residuale – ha sottolineato il ministro Clini – ed è una risposta strutturale per affrontare l'emergenza rifiuti a Roma e una risposta concreta alla Commissione europea». Un riferimento quest'ultimo alla procedura di infrazione aperta da Bruxelles perché sono ancora troppi nel Lazio i rifiuti avviati allo smaltimento senza essere adeguatamente trattati (circa i due terzi). Per questo secondo il percorso tracciato da Clini entro il 15 settembre dovrà essere definito un programma di lavoro 2012-2014 per assicurare la piena efficienza degli impianti di trattamento meccanico-biologico (Tmb) ed entro il 15 ottobre per il completamento delle strutture necessarie per la chiusura del ciclo di gestione.
Attualmente i Tmb della capitale sono quattro: due a Malagrotta – gestiti dalla Colari guidata dall'imprenditore Manlio Cerroni, proprietario anche della discarica – e due dell'Ama, la società del Campidoglio che gestisce il servizio rifiuti; impianti insufficienti a trattare le quasi 5mila tonnellate di rifiuti prodotti a Roma, di cui solo circa 1.200 avviati alla differenziata. E su questo punto è arrivata ieri anche la risposta del commissario Sottile, che ha annunciato: «C'è la possibilità di portare gli impianti dell'Ama a mille tonnellate dalle 750 attuali, che comunque rappresentano il pieno regime, con un incremento del 33%. E c'é anche l'impegno di Colari ad andare al massimo con i suoi impianti».
Entro il 31 ottobre inoltre dovranno concludersi i lavori del tavolo tecnico tra Regione Lazio, Provincia di Roma e Campidoglio istituito per rivedere il sistema tariffario relativo agli impianti operanti nel sistema di gestione dei rifiuti urbani di Roma capitale, «in modo tale da garantire la effettiva copertura dei costi e la sostenibilità del ciclo complessivo». Un passaggio importante se si pensa che l'Ama nel 2011 ha pagato 74 milioni per smaltire l'immondizia a Malagrotta.
Ancora in itinere, invece, l'individuazione della nuova discarica che dovrà prendere il posto di Malagrotta dopo la chiusura. Il Patto indica il 31 dicembre come termine per la definizione del sito definitivo (che spetta alla Provincia, di intesa con i comuni interessati che, oltre a Roma, sono Fiumicino e Ciampino) mentre, ha assicurato il prefetto Sottile, quello provvisorio, necessario per garantire la transizione «lo sapremo prima», pur non indicando una data precisa. Anche se sul punto la presidente del Lazio Renata Polverini, presente ieri alla presentazione del Patto, ha assicurato: «L'unica cosa da escludere è che ci possa essere un'altra proroga di Malagrotta. L'attuazione del piano (il piano rifiuti della Regione varato a gennaio, ndr) inoltre cambia i volumi e per il sito definitivo, gli spazi saranno quindi molto più piccoli». Su questo, però, la partita sembra essere ancora aperta.
© RIPRODUZIONE RISERVATA 52,8 milioni I fondi regionali Quelli stanziati per la differenziata a Roma dalla Giunta del Lazio 30 milioni Le risorse statali 2012-2014 Il contributo del Governo per l'attuazione del Patto per Roma

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