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Questo articolo è stato pubblicato il 09 agosto 2012 alle ore 06:44.

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MILANO
Ultimatum scaduto per WindJet e Alitalia ma l'accordo ufficiale ancora non c'è e l'Enac non ha sospeso la licenza della compagnia siciliana come aveva minacciato nei giorni scorsi il presidente dell'ente, Vito Riggio, traducendo in una scadenza precisa (mercoledì, appunto) l'invito dei tecnici a chiudere l'accordo in tempi rapidi. L'ente che vigila sull'aviazione civile ha convocato per oggi WindJet per verificare che assuma formali garanzie affinché anche nel periodo che potrebbe intercorrere tra la stipula dell'accordo e la decorrenza dello stesso con Alitalia, venga definito e rispettato un efficiente piano operativo che eviti cancellazioni e ritardi prolungati dei voli e i conseguenti disservizi per i passeggeri.
Pare di capire, dunque, che l'Enac abbia la consapevolezza che le firma è vicina e dunque abbia concesso ancora qualche giorno di tempo alle due compagnie. Significa che la deadline si sposta almeno fino a domani, venerdì 10 agosto.
La giornata di ieri è trascorsa senza cancellazioni di voli ma ancora con qualche ritardo. Segno questo che può essere letto come un segnale della schiarita nella trattativa che ha spinto Alitalia a farsi carico di "riproteggere" i passeggeri WindJet «tutte le volte che ci è stato chiesto».
La compagnia presieduta da Roberto Colaninno comunque non ci sta a fare la parte della cattiva in questa storia. Perciò dopo giorni di silenzio o di dichiarazioni generiche sulle inadempienze di Nino Pulvirenti e la richiesta di garanzie, ha fatto trapelare qualche informazione in più sulla trattativa e soprattutto sugli intoppi che hanno portato a questa situazione.
Le inadempienze, innanzitutto, riguardano le garanzie che WindJet avrebbe dovuto fornire all'acquirente. Sono garanzie immobiliari e patrimoniali ma anche certificazioni sui rapporti tra la compagnia siciliana e il locatore degli aeromobili. I 12 Airbus di WindJet, infatti, sono in leasing. «Alcune di queste garanzie - spiega Alitalia - sono già arrivate. Altre invece le stiamo ancora aspettando».
Fonti vicine alla trattativa spiegano che tra la documentazione che deve ancora essere prodotta da Pulvirenti c'è anche la certificazione della società israeliana che si occupa della manutenzione degli aerei. Bedek, questo il nome dell'azienda, deve fornire le scadenze previste per la revisione di ciascuna macchina. Si tratta di un dato fondamentale per definire con certezza il valore economico della società in vendita.
Si tratta in ogni caso di documentazione che avrebbe dovuto essere già nelle mani di Alitalia, visto che l'operazione era stata sottoposta all'Antitrust alla fine di aprile.
A questo punto, però, per avere tutte le carte necessarie bisognerà aspettare almeno domani. Solo a quel punto l'operazione potrebbe sbloccarsi definitivamente.
Proprio la decisione dell'Antitrust (via libera condizionato) ha spinto Alitalia a rimettere in discussione l'acquisto. Secondo la compagnia, la cessione di sei coppie di slot per quattro anni comporta minori sinergie quantificate tra i 20 i 30 milioni di euro. Riggio tre giorni fa ha detto che Alitalia rivendicava una perdita di valore netto di WindJet pari a due milioni.
Non ci sono ancora dettagli, invece, sul valore della transazione. Quel che si sa è che WindJet nel 2011 ha fatturato 242 milioni di euro, 10 in più rispetto al 2010 quando però le perdite erano state di oltre 3,1 milioni di euro. Sempre nel 2010 i debiti ammontavano a 128 milioni, di cui più della metà verso fornitori. A questi bisogna aggiungere altri 19,5 milioni di debiti a medio/lungo termine.
I dati del debito a fine 2011 non sono ancora disponibili ma secondo fonti vicine all'operazione sarebbero diminuiti intorno ai 100 milioni di euro. Nessuna indicazione, invece, sui profitti (o perdite).
A trepidare per la trattativa non sono solo i passeggeri che hanno acquistato i biglietti WindJet ma anche i 500 dipendenti di cui 400 dovrebbero passare ad Alitalia.
@chigiu
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