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Questo articolo è stato pubblicato il 15 agosto 2012 alle ore 06:42.

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Vacanza? Italiani sempre più ritardatari. C'è tempo per prenotare. Sempre più spesso, purtroppo, c'è la necessità di aspettare l'ultimo minuto per tastare il contenuto del salvadanaio.
I gusti no. Ma le modalità di viaggio sono cambiate. Internet da un lato, e la crisi economica dall'altro, hanno spinto l'acceleratore sul last minute. «Quest'estate si è spostata ancora in avanti in termini di decisione di viaggio», dice il direttore di Federviaggio Alberto Corti. «L'acquisto di pacchetti vacanza all'ultimo minuto - dove per last minute intendiamo 4/5 giorni prima della partenza - è passato in un anno da un'incidenza del 12% a oltre il 20% del fatturato totale», spiega. Speranza di risparmiare? Oppure incertezza di budget? «A Ferragosto 2012 valgono entrambe le motivazioni - dice - e c'è una fotografia molto generica del cliente last minute: fino all'anno scorso mediamente giovane, senza legami famigliari, con standing professionale medio-alto, deliberatamente rinunciava alla certezza del viaggio barattandola con una riduzione di prezzo; ora temporeggia anche perché non sa se potrà permettersi la vacanza».
«Ormai è un'abitudine trasversale tra tutte le fasce di età e di disponibilità economica - commenta il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca -, diffusissima non soltanto tra gli italiani, ma anche tra gli europei». Il risparmio? «Dal 30 al 50% - dice Corti - a seconda dell'appeal delle destinazioni e dell'investimento affrontato dai tour operator». «Non è scontato: si può anche pagare di più, quando magari è rimasta soltanto una camera disponibile», aggiunge Bocca.
«Quest'estate non ha funzionato l'altra strategia adottata negli ultimi anni dai tour operator, l'advance booking, cioè la vendita di pacchetti vacanze con uno/due mesi di anticipo a prezzi vantaggiosi, che offriva all'operatore la certezza di budget e al turista il risparmio: in un anno la sua incidenza si è ridotta dal 30% a meno del 25%».
Fabio Cannavale, fondatore di Volagratis.it e presidente esecutivo del gruppo Bravofly, conferma le nuove abitudini: «I nostri numeri - il doppio di pacchetti vacanza venduti rispetto all'estate 2011 - testimoniano che gli italiani acquistano sempre più online, aspettando il last minute, che permette di verificare budget disponibile e meteo. La novità, a partire dall'anno scorso, è che è slittato alla prima settimana di agosto il momento di picco di prenotazioni per Ferragosto». «Comunque, il last minute non riuscirà a recuperare la perdita», prevede il presidente di Assotravel, che riunisce le agenzie di viaggio aderenti a Confindustria, Andrea Giannetti.
«Per Ferragosto, le prenotazioni last minute sono aumentate del 50% rispetto all'anno scorso - dice Nardo Filippetti, presidente di Astoi, l'associazione dei tour operator italiani aderente a Confindustria, e presidente di Eden Viaggi -, con conseguenze facilmente immaginabili. Da un lato minore risparmio, poiché a poche ore dalla partenza diventa prioritario riuscire comunque a prenotare, e questo dimostra che in alcuni casi la contrazione dei consumi è dovuta alla mancanza di serenità e fiducia verso il futuro, piuttosto che a una pura indisponibilità economica. Dall'altro lato, difficoltà di gestione per agenzie di viaggio e tour operator».
Filippetti evidenzia le insidie delle vacanze "fai-da-te last minute". «Non dimentichiamo che in momenti di crisi è certamente vero che si cerca di spendere il meno possibile, ma soprattutto - sottolinea - di non sbagliare acquisto. Per noi il web è anche un'opportunità, perché il cliente si presenta in agenzia già informato. Ma il "fai da te" percepito come strumento di risparmio, paradossalmente, può essere molto controproducente poiché i consumatori, privi delle tutele e delle garanzie assicurate dal turismo organizzato, rischiano di spendere di più e non poter gestire eventuali difficoltà o emergenze».
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