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Questo articolo è stato pubblicato il 25 agosto 2012 alle ore 08:16.

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«Direi di sì, i curricula che ci arrivano sono aumentati, la crisi si sente».
Tra Palosco e dintorni è naturale che chi cerca lavoro si rivolga a Stefano Rumi, presidente della Fondmetal, ultima azienda superstite dei "big" del territorio.
Nel '92 erano tre le realtà di Palosco con più di 100 dipendenti: una (Filtecher) ha chiuso, un'altra (Bottonificio Gritti) si è trasferita. Della vecchia pattuglia di "big" resta solo Fondmetal, che nella patria dei compassi produce cerchioni per auto, ma la sinergia si ferma qui, alla geometria piana.
L'azienda nasce nel 1970 come fonderia di alluminio per conto terzi, continuando la tradizione di famiglia: già nel 1908 infatti il bis-nonno di Stefano Rumi, attuale titolare di Fondmetal, possedeva una fonderia di ghisa.
Con il passare degli anni Fondmetal concentra l'attività nei prodotti per il settore automobilistico, arrivando a realizzare pezzi importanti come testate e basamenti dei motori. L'addio al terzismo è il passo successivo dell'azienda, che decide di lanciare prodotti propri e di concentrarsi un un unico settore: i cerchioni per auto.
All'investimento in tecnologia, necessario per riconvertire la produzione, si aggiunge l'avventura in Formula Uno, dove Fondmetal entrò in lizza direttamente con un proprio team, per poi proseguire, dal 1997 al 2001, come socio di maggioranza del team Minardi.
Dalla crisi recente l'azienda pare appena sfiorata. Grazie alla forte presenza sui brand esteri e alla diversificazione di mercato tra primo equipaggiamento e ricambi, i ricavi del 2011 sono balzati a 32 milioni, il massimo storico, e nel primo semestre dell'anno il quadro resta ancora positivo pur in presenza di una decisa frenata del mercato italiano dell'auto.
«Nel 2009 la crisi aveva colpito duro – spiega Rumi – con i nostri ricavi quasi dimezzati a 17 milioni. Abbiamo resistito con l'innovazione e anche in questo scorcio di 2012 abbiamo assunto altre tre persone. Il futuro è nella ricerca di nuove leghe sempre più performanti, attività in cui ora è impegnato il nostro ufficio tecnico di quattro addetti».
Chiusa l'avventura della Formula Uno, la società non ha rinunciato agli investimenti in ricerca, mantenendo due gallerie del vento per effettuare studi e misurazioni per conto dei maggiori brand del settore auto.
«E lavorare con loro è una sfida continua – aggiunge – sul fronte della qualità ma anche della tempestività del servizio».
Toyota, ad esempio, piazza l'ordine di cerchioni ogni venerdì e la merce deve necessariamente partire il martedì successivo, senza eccezioni. «Come facciamo? sulla base dell'esperienza ci portiamo avanti con un poco di magazzino, e poi ottimizziamo i tempi, lavorando quasi a ciclo continuo». Giapponesi esigenti, ma puntuali e rigorosi anche sul fronte dei pagamenti, con saldi tra 60 e 90 giorni. E le fatture del Lingotto - chiediamo? «Beh – spiega Rumi sorridendo – si fa un poco di fatica in più, ma il lavoro procede comunque».
Entriamo in fabbrica, dove l'organizzazione del lavoro è imposta dai forni, che per essere efficienti devono restare quasi sempre accesi. Si lavora su tre turni, da lunedì a venerdì, con il turno del sabato mattina legato alla manutenzione.
I cerchioni escono a getto continuo, vengono raffreddati, formati, torniti e verniciati, in una catena di montaggio interna che si snoda per oltre un chilometro.
Chissà i costi di energia – chiediamo. «Spendo 150mila euro al mese – sospira Rumi –, nonostante il fotovoltaico che abbiamo installato. Certo, avere i prezzi dei miei concorrenti europei non sarebbe male».
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UN PASSATO IN FORMULA UNO

Il "colosso"
Fondmetal è la principale azienda di Palosco, unica "reduce" della pattuglia di tre imprese con oltre 100 dipendenti attive sul territorio 20 anni fa. L'azienda, specializzata nella produzione di cerchioni per vetture, è riuscita a crescere nel corso degli anni nonostante le difficoltà del mercato italiano dell'auto
Proprio grazie alla corsa dell'export, lo scorso anno è riuscita a realizzare il miglior bilancio di sempre dal punto di vista dei ricavi, con un fatturato 2011 pari a 32 milioni. Ricavi che continuano a crescere anche nel primo semestre del 2012
Fondmetal è stata protagonista di un ingresso diretto nella Formula Uno, prima con una propria scuderia, poi attraverso Minardi. Uscita dal settore, la società ha mantenuto alcuni asset di ricerca, come le gallerie del vento, e continua a fornire know-how ai maggiori brand dell'auto

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