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Questo articolo è stato pubblicato il 01 settembre 2012 alle ore 08:16.
MILANO
Benzina sui prezzi e in agosto l'inflazione ritorna a volare, trascinando il carrello della spesa.
In agosto, secondo le stime preliminari di Istat, l'indice dei prezzi al consumo ha registrato un scatto dello 0,4% rispetto a luglio e del 3,2% rispetto su 2011 (era +3,1% a luglio). Quindi l'inflazione già acquisita per l'anno in corso sale a un secco 3%. Il peso dell'energia è così importante che al netto di questa componente l'inflazione scenderebbe al 2,2%. Difatti nel mese più caldo dell'anno sono stati proprio i carburanti e i trasporti a tirare la volata ai prezzi. La conferma viene anche dal trend del carrello della spesa cioè dei prodotti a maggiore frequenza di acquisto: balzano dello 0,4% in un mese e del 4,3% su base annua.
Nella classifica dei maggiori rincari, svettano abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+7,1%), bevande alcoliche e tabacchi (+6,3%) e trasporti (+6,2%). Meno caldi i prezzi dei servizi sanitari (+0,2%), ricreazione, spettacoli e cultura (+0,7%). I prezzi delle comunicazioni risultano in flessione su base annua (-0,8%.)
Insomma le notizie negative sono come le ciliegie, una tira l'altra: il balzo dell'inflazione arriva a distanza di pochi giorni dal -0,5% delle vendite al dettaglio in giugno e dal peggioramento del clima di fiducia delle famiglie in agosto.
«Come già avvenuto nei mesi precedenti – commenta l'Ufficio studi di Confcommercio – il ritorno delle tensioni sui prezzi delle materie prime energetiche si é prontamente trasferito al consumo. A questo si sono aggiunti anche gli effetti dei continui aumenti delle accise sui carburanti, e dell'Iva, che incidono ormai per oltre il 50% sul prezzo finale di benzina e gasolio. E questo determina incrementi dei prezzi sia nei servizi più prossimi alla filiera – trasporti aerei, marittimi e pacchetti vacanze – che nei costi di gestione delle imprese».
Per Codacons è allarme sul carrello della spesa. Il +4,3% degli acquisti ricorrenti «tradotto in termini di costo della vita significa che, su base annua, una famiglia di tre persone spenderà, per la spesa di tutti i giorni, 581 euro in più, mentre per una famiglia di quattro persone la stangata sarà di 628 euro l'anno». L'inflazione colpisce i più poveri e Codacons ritiene che la ventilata ricarica della social card (quella di 40 euro di Tremonti nel 2001 e 2011) non dovrebbe limitarsi agli 1,3 milioni di persone ma raggiungere almeno un terzo delle famiglie italiane.
Per Vincenzo Tassinari, presidente del consiglio di gestione di Coop Italia, «difendiamo costantemente il potere d'acquisto delle famiglie ma i prezzi corrono ancora e in autunno l'inflazione rimarrà elevata». Secondo SymphonyIri, nei primi sette mesi dell'anno i volumi di alimentari venduti nella grande distribuzione sono rimasti fermi, ma questa performance è stata finanziata con la riduzione degli acquisti di bevande (-1,3%), prodotti per la cura della persona (-1,2%) e della casa (-5,1%).
Confesercenti incoraggia il governo a sterilizzare non solo l'Iva sui carburanti ma soprattutto a intervenire per tagliare le accise sulla benzina. Occorre lavorare sulla vera questione che incide sulla spinta dei prezzi, il capitolo energia».
Ma a preoccupare non è soltanto il caro-carburanti. «Nelle prossime settimane – aggiunge Tassinari – sui prezzi al consumo si scaricheranno altre tensioni: quelle legate ai danni arrecati dalla siccità sui prodotti agricoli, pasta, riso, farine e vino in primis ma anche sulla carne perchè mais e soia sono elementi importanti per l'alimentazione animale».
Insomma si profila una congiunzione impressionante «di eventi negativi – conclude Tassinari –: l'avvio dei rinnovi contrattuali con l'industria, la febbre dei prezzi che monta e l'articolo 62 (che dispone per legge i pagamenti in 30/60 giorni ndr). In questa prospettiva è necessario che anche i produttori facciano la loro parte nel sostenere il potere d'acquisto delle famiglie».
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