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Questo articolo è stato pubblicato il 03 settembre 2012 alle ore 13:00.

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Incentivi, sotto forma di credito d'imposta, per la ricerca e l'innovazione, per aumentare la competitività delle imprese, argomento "grande assente" nel decreto crescita del ministro dello Sviluppo. E poi un intervento sul cuneo fiscale, per abbassare il costo del lavoro e favorire la produttività, recuperando un gap che con la Germania ci vede in svantaggio di ben 30 punti. Saranno questi i temi principali che Confindustria metterà sul tavolo del governo mercoledì mattina, all'incontro a Palazzo Chigi.

Ma non solo: è più ampio il raggio delle politiche che secondo le imprese dovrà mettere in campo il governo per rilanciare la crescita e soprattutto creare occupazione. I punti principali sono stati messi nero su bianco da tutte le organnizzazioni imprenditoriali, Confindustria, Abi, Alleanza delle coop, Ania e Rete Imprese Italia, all'inizio di agosto. Per reagire alla recessione bisogna puntare sulle semplificazioni, tema che Giorgio Squinzi, numero uno di Confindustria, ritiene la madre di tutte le riforme, infrastrutture, interventi di politica industriale. Oltre ad affrontare il ritardo dei pagamenti della Pa, che aggravano il credit crunch.

Il governo solleciterà le parti sociali ad aumentare il dialogo sociale e puntare alle intese decentrate per favorire la produttività. Richiesta che va nella direzione della riforma dei contratti firmata l'anno scorso, come secondo step dopo quella del 2009. Mercoledi si capirà in quale direzione il governo vorrà andare e soprattutto quante saranno le risorse in campo.

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