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Questo articolo è stato pubblicato il 06 settembre 2012 alle ore 06:44.

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NAPOLI
Quattro progetti di ricerca sono già sul tavolo del metadistretto dell'aerospazio. Quattro proposte presentate ieri mattina da Finmeccanica e Avio – in un incontro fiume a Roma, questa volta nella sede del Centro Alti studi per la Difesa – a tutti gli altri soggetti che aderiscono al nuovo agglomerato. I progetti riguardano ricerca e tecnologie innovative per piattaforme di nuova generazione per areonatica civile (tra cui il velivolo senza pilota), elicotteristica, osservazione della terra da stazione spaziale orbitante, propulsione con combustibili ecocompatibili. Con un'attenzione trasversale ai quattro progetti sui materiali di nuova generazione.
Con i quattro progetti, individuati ieri, che – affermano i proponenti sono in linea con gli indirizzi della Unione europea – il metadistretto aerospaziale italiano, appena costituito e già operativo, parteciperà al bando emanato, a maggio, dal ministero della Ricerca scientifica per favorire "Lo sviluppo e il potenziamento di cluster tecnologici nazionali". Il bando, voluto dal ministro Francesco Profumo per favorire la creazione di reti e migliorarne la competitività, che si chiude il 28 settembre, ha una dotazione di 368 milioni a cui se ne aggiungono i 40 riservati alle regioni "Obiettivo convergenza".
Ma già si pone un problema di risorse. Per Finmeccanica la questione dei «finanziamenti è tema delicatissimo. Di importanza fondamentale per un gruppo che vive di alta tecnologia». Intanto, definiti i filoni su cui concentrare tutti gli sforzi, in termini di ricerca e di risorse per i prossimi cinque anni, sono stati anche costituiti i quattro gruppi di lavoro con rappresentanti dei cinque poli produttivi (di Piemonte, Lombardia, Lazio, Campania e Puglia), con una presenza significativa di Finmeccanica (con Alenia Aermacchi, Thales Alenia Space, Agusta Westland, Telespazio, Selex Galileo) e Avio. A questi il compito di fare in modo che ciascuna realtà territoriale possa fare la propria parte e ricevere una fetta di commesse sia in termini di ricerca che di produzioni.
L'altro ieri, in un altro incontro si era invece definita l'organizzazione del metadistretto. Il nuovo organismo avrà inizialmente la forma di un'associazione. Avrà un comitato di gestione il cui nucleo forte è rappresentato dai presidenti dei distretti regionali (Luigi Carrino per la Campania, Massimo Feira per il Piemonte, Giorgio Brazzelli della Lombardia, Michele Pasca Raymondo per il Lazio) che sarà presieduto da Giuseppe Acierno, presidente del distretto pugliese. Il comitato di gestione sarà affiancato da un comitato operativo di quattro rappresentanti.
Il progetto di un metadistretto aerospaziale ha avuto vita difficile dovendo passare dapprima per la costituzione dei distretti regionali, avvenuta in Puglia, Campania e Lazio (mentre Piemonte e Lombardia hanno per ora costituito solo comitati di distretto) e dovendo trovare un equilibrio tra esigenze dei vari territori. Di fatto a fine luglio tutte le resistenze sono state vinte quando cinque poli produttivi – Lombardia, Piemonte, Lazio, Campania e Puglia – hanno siglato a Roma, l'accordo per la costituzione del cluster nazionale. Un agglomerato che rappresenta oltre il 90% delle produzioni e degli addetti dell'industria aerospaziale italiana, un comparto che nel nostro Paese realizza un fatturato di circa 9 miliardi (dati 2010) con 39mila dipendenti, posizionandosi al sesto posto nel mondo e al quarto in Europa.
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