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Questo articolo è stato pubblicato il 13 settembre 2012 alle ore 06:42.

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Lavoratori e sindacati avevano promesso una protesta al giorno per fermare la chiusura del sito Alcoa di Portovesme. Da ieri due sindacalisti sono saliti di nuovo sul tetto di un silo, dopo aver incontrato l'azienda che ha comunicato «la fermata totale dello stabilimento rimettendo in discussione gli accordi. Il processo di spegnimento continua e rimarranno attive solo 21 celle su 290, questa è la morte della fabbrica», dicono Rino Barca della Fim Cisl e il collega della Fiom Cgil, Franco Bardi. «L'azienda anticipa lo spegnimento prendendo in giro Regione e Governo – denunciano i due sindacalisti –. Scendiamo solo se vengono rispettati gli accordi. L'azienda non ha le materie prime e lo stabilimento non si può mantenere». Dopo l'annuncio in tarda serata il Governo ha richiamato «con fermezza Alcoa al rispetto puntuale degli impegni assunti formalmente, durante la riunione di lunedì al Mise, dai responsabili internazionali del Gruppo. L'esecutivo esige pertanto che lo spegnimento dello smelter avvenga secondo le modalità e con la gradualità stabilite», scrive il Mise. Ma l'azienda subito dopo, in una nota, ha assicurato che i tempi per lo spegnimento sono quelli concordati al Mise lunedì scorso.
La protesta dunque continua così come il tentativo di trovare una soluzione. Cominceranno oggi i sopralluoghi dei tecnici Glencore per la verifica di una serie di particolari riguardanti soprattutto le infrastrutture e le azioni contenute nel piano Sulcis approvato dalla Giunta regionale. Dopo l'incontro di ieri tra il rappresentante italiano della società, Carlo Lolliri, amministratore delegato di Portovesme srl (controllata da Glencore), e il presidente della Regione Sardegna Ugo Cappellacci si prosegue quindi sulla strada dei preliminari che non devono creare illusioni sui tempi. Per Lolliri «non è un problema se spegnere o non spegnere l'impianto, ma capire bene alcuni temi: costi energetici, infrastrutture e occupazione. Dopo di che andremo a valutare cosa fare». Se da molte parti si invocano tempi brevi per trovare una soluzione, Glencore frena e ricorda che per l'acquisizione della Portovesme Srl le trattative erano durate un anno: «È necessario avere pazienza», osserva il manager. Il nodo infrastrutture non va comunque sottovalutato. Già Alcoa «quando acquisì il sito nel 1996 aveva ottenuto l'impegno a una serie di investimenti infrastrutturali riguardanti il porto che non sono mai stati fatti – ricorda l'ex sottosegretario allo Sviluppo economico Stefano Saglia (Pdl) –. Un semplice sopralluogo fa sì che ci si trovi di fronte a situazioni bizzarre come le piccole navi carbone che Enel deve utilizzare per trasferire le materie prime dalle grandi navi costrette a rimanere al largo perché non possono attraccare nel porto. Tra l'altro un investimento sul porto porterebbe benefici a tutta l'area di Portovesme».
Cappellacci ha assicurato un'azione non stop per dare impulso alla vertenza e creare le condizioni per aprire una trattativa per la cessione dello smelter. E ha inviato una lettera al Mise, per sollecitare l'apertura di un confronto tecnico analogo per affrontare le questioni che richiedono l'assunzione di impegni sul livello politico nazionale. La società svizzera avrebbe ricevuto una convocazione al Mise per il 18 settembre, per proseguire il confronto sui temi collegati alla fornitura di energia elettrica. Proseguono anche i contatti con Klesch. «Abbiamo chiesto un incontro anche alla Klesch – spiega Cappellacci – e offriamo la medesima collaborazione agli altri potenziali compratori di Portovesme». Il riferimento è chiaramente all'ultima manifestazione di interesse che è arrivata per il sito e cioè quella della Kitegen (anticipata ieri dal Sole 24 Ore) di Chieri, in provincia di Torino (si veda articolo a lato).
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Il caso Alcoa
290 Celle operative Rimarranno operative solo 21 celle in coda sino alla fine di novembre
2000 $ Costo dell'alluminio A Portovesme produrre una tonnellata costa di più rispetto alla quotazione del mercato
3 I possibili acquirenti Per il sito di Portovesme sono arrivate 3 lettere di interesse: Glencore, Klesch e Kitegen research
33 € Prezzo pagato da Alcoa per 1 KW/h A fronte del servizio di superinterrompibilità la società paga un prezzo più basso per l'energia
500 Addetti diretti Il sito di Portovesme impiega oltre 500 lavoratori diretti per la produzione di alluminio
200 I contrattisti Secondo gli accordi delle parti sociali sono previsti gli ammortizzatori anche per i cosiddetti contrattisti

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