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Questo articolo è stato pubblicato il 14 settembre 2012 alle ore 06:43.

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MILANO
Fastweb spinge sulle reti di nuova generazione e annuncia, attraverso la controllante Swisscom, un investimento di 400 milioni di euro per estendere e potenziare il proprio network telefonico in tutta Italia. L'obiettivo è collegare entro il 2014 cinque milioni e mezzo di famiglie e imprese a una velocità fino a 100 megabit, con un cambio di "filosofia" importante che avvicina curiosamente l'azienda fondata da Silvio Scaglia alla rivale Telecom Italia: non più, quindi, la fibra ottica direttamente nelle case (la famosa tecnologia Ftth, Fiber to the home), il modello di sviluppo della rete che dieci anni fa aveva fatto scuola, ma la fibra "solo" fino agli armadi che distano tre-quattrocento metri dagli edifici (Fttc, Fiber-to-the-cabinet). Con i collegamenti agli appartamenti, per l'ultimo tratto, che poggiano ancora sul rame. Un passo indietro rispetto a un'impostazione d'avanguardia o piuttosto la possibilità di offrire prestazioni elevate con un minor dispendio economico?
Ieri il consiglio di amministrazione di Swisscom ha approvato i fondi per finanziare la prima fase dell'espansione della rete, deliberando una tranche da 130 milioni di investimento, su un totale di 400 milioni che andranno ad aggiungersi al miliardo e seicento milioni pianificati dall'operatore per i prossimi quattro anni. Il potenziamento della rete avverrà attraverso la posa di ulteriori 5mila chilometri di fibra ottica su un totale di 33mila, che coprono già 300 comuni. In questo modo tre milioni e mezzo di case saranno raggiunte in tecnologia Vdsl2, in aggiunta ai 2 milioni di clienti che hanno già la fibra negli appartamenti, come a Milano.
«In realtà questa tecnologia ci permette di raggiungere velocemente molti più clienti a parità di investimento e di accelerare in maniera sostenibile lo sviluppo della nostra rete coprendo in maniera omogenea il territorio, evitando le famose macchie di leopardo», sostiene Alberto Calcagno, direttore generale di Fastweb. Tuttavia l'azienda negli anni scorsi aveva fatto della sua capacità di portare la fibra direttamente negli appartamenti un fattore di competitività importante, se non unico nel panorama italiano.
Il nuovo piano Fastweb prevede una prima fase di sviluppo con il completamento entro il 2014 della copertura di venti città: Roma, Torino, Genova, Venezia, Firenze, Palermo, Trieste, Bari, Bologna, Verona, Ancona, Brescia, Monza, Livorno, Reggio Emilia, Padova, Como, Bergamo, Pisa e Milano. «E già alla fine di quest'anno 40mila famiglie potranno godere dei vantaggi dei nuovi servizi a banda ultralarga», spiega Carsten Schloter, ad di Swisscom e presidente di Fastweb.
Un investimento importante, che però si presta anche a una lettura più complessa. Nella "guerra" delle nuove reti i due grandi campioni che in questo momento si stanno scontrando sono Telecom da un lato e la compagine Metroweb-F2i-Cassa depositi e prestiti dall'altro. Ma qual è allora il ruolo di Fastweb in questa battaglia? Il "mistero" si complica se si pensa che la stessa Fastweb è azionista con l'11,2% di Metroweb. In realtà questo investimento, dal punto di vista commerciale, permetterà a Fastweb di offrire ai clienti, come aveva fatto agli albori di internet, un servizio premium puntando i tempi rapidi sui 100 megabit.
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