Beretta fa centro negli Usa

«Vede, quello statunitense è l'esercito più importante del mondo, per noi rappresenta una sorta di passaporto per ottenere commesse di moltissimi altri paesi». Carlo Ferlito, direttore generale di Fabbrica d'Armi Pietro Beretta non nasconde la soddisfazione dopo l'ultimo colpo del gruppo di Gardone Val Trompia, in grado di piazzare un ordine da 100mila pistole presso l'esercito di Washington, una commessa stimata in 70 milioni di dollari. Rapporto antico quello di Beretta con gli Stati Uniti, con la prima gara vinta già nel 1985, poi ampliata negli anni con nuove forniture, per un totale di ben 600mila pistole calibro 9mm vendute ai militari Usa.
«Essere scelti qui è sempre una bella soddisfazione – spiega Ferlito – perché questo significa che la qualità richiesta è esattamente quella ricercata e così si conferma nel tempo la superiorità del nostro prodotto». «Resta l'arma da fianco di riferimento dell'esercito americano – commenta il presidente di Beretta Holding Ugo Gussalli Beretta – è un'ulteriore conferma dell'interesse e del supporto delle forze armate americane per la pistola M9». La produzione del nuovo ordine coinvolgerà anzitutto l'impianto statunitense di Beretta ma vi saranno ricadute importanti anche per l'Italia. «Alcune componenti arriveranno direttamente da qui – spiega Ferlito – ma in prospettiva, proprio in previsione di questi nuovi ordini, abbiamo realizzato in Italia e Stati Uniti investimenti di fatto intercambiabili, in modo da poter aggiungere capacità produttiva una volta saturato l'impianto statunitense». Lo scorso anno Beretta Holding ha chiuso il bilancio con 482 milioni di euro di ricavi, in crescita del 7% al top di sempre, con una quota di export e produzione estera preponderante, pari al 90% del totale, con gli Stati Uniti di gran lunga primo mercato per il gruppo e il nostro paese a pesare solo una manciata di punti percentuali. «L'Italia nel settore civile continua a cedere terreno – conclude Ferlito – mentre le commesse militari tengono, anche grazie al nuovo fucile che forniamo all'Esercito».
© RIPRODUZIONE RISERVATA