Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 22 settembre 2012 alle ore 08:16.

My24


MILANO
Si tinge di giallo la vicenda legata agli esuberi di Parmalat Italia. Ieri mattina al ministero dello Sviluppo economico Parmalat e sindacati trovano una traccia d'intesa per risolvere senza licenziamenti il braccio di ferro sulla chiusura di tre stabilimenti e 123 esuberi; in serata però una dichiarazione del governatore della Liguria Claudio Burlando rimette in discussione la soluzione del nodo di Genova.
«Questa mattina (ieri per chi legge ndr) – osserva Antonio Vanoli, direttore generale del gruppo Parmalat – abbiamo trovato una soluzione per un'ottantina di lavoratori grazie a opportunità offerta da Lactalis e presso operatori esterni terzi». In sintesi, per fronteggiare le chiusure degli impianti di Genova, Villaguardia (Como) e Cilavegna (Pavia) Parmalat, secondo fonti sindacali, s'impegna a cedere terreno e immobili della centrale del latte per un progetto di centro commerciale con 50 negozi; a realizzare a Collecchio una nuova linea per il latte Uht con il recupero dei 30 esuberi; a riassorbire la trentina di lavoratori eccedenti tra Como e Pavia con il potenziamento del polo logistico di Villaguardia e il trasferimento negli stabilimenti di Galbani-Lactalis.
La multinazionale parmigiana ha inoltre confermato il piano operativo 2012-14 per l'Italia con 160/180 milioni d'investimenti per «rendere più efficienti e competitivi – aggiunge Vanoli – gli impianti italiani e con l'obiettivo di accrescere il fatturato in Italia del 4,4%. L'Italia rimarrà il centro pensante del gruppo». E le diversificazioni nel caseario? «Non vedo la necessità di entrare in un settore ben presidiato – conclude Vanoli – Oggi Parmalat Italia ha una redditività soddisfacente».
Dal fronte sindacale, Tiziana Bocchi, segretario nazionale Uila-Uil, sostiene che «Parmalat ha operato una svolta dopo anni di abbandono degli investimenti. Il ministero però dovrà vigilare per rendere vincolanti gli impegni assunti». In serata però arriva la mazzata: Burlando dice che «la proposta della francese Lactalis di trasformare la centrale del latte di Genova in un centro commerciale è inaccettabile. A Genova serve produzione, il settore primario e secondario, non negozi. Non si può andare avanti così».
«L'atteggiamento di Burlando – commenta con disappunto Armando Savignano, coordinatore nazionale Fai Cisl – non è condivisibile. La Parmalat si è assunta le proprie responsabilità e lo stesso dovrebbero fare la Regione e il Comune di Genova. Burlando invece mostra pregiudizi ancora prima di iniziare la discussione».
Si spera che il week end porti consiglio perchè già lunedì sindacati e Parmalat si incontreranno nuovamente per mettere nero su bianco i termini dell'accordo, compresa una Cig per un massimo di 80/85 persone. Martedì prossimo le parti dovranno recarsi al ministero del Lavoro per la formalizzazione dell'intesa. «Con le autorità liguri – conclude Savignano – abbiamo un'appuntamento fissato per il 9 ottobre. Perchè puntare i piedi prima di iniziare a parlare?».
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Ultimi di sezione

Shopping24

Dai nostri archivi