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Questo articolo è stato pubblicato il 05 ottobre 2012 alle ore 09:58.

«Marco Zanuso era distaccato e riflessivo. Un filosofo del design. Il pensiero di Carlo Scarpa era estremamente tecnologico. Avrebbe voluto costruire lui le macchine con cui produrre le sue idee. Vico Magistretti si presentava come un uomo elegante e aristocratico. Riempiva della sua classe i disegni e i progetti che ci portava».
Rolando Gorla, classe 1949, è da quarant'anni alla B&B Italia di Novedrate. Dopo il diploma alla Scuola d'arte di Cantù, uno degli istituti professionali che hanno formato i tecnici all'origine dell'industrializzazione italiana degli ultimi cinquant'anni, Gorla ha lavorato insieme ad alcuni degli intellettuali che hanno determinato l'idea di bellezza del Novecento. Ed è salito sull'onda lunga della trasformazione in pura modernità industriale e in tanta febbrile ricchezza dell'antica abilità degli artigiani brianzoli. Una abilità citata già da Carlo Emilio Gadda, che fa desiderare all'Adalgisa, in un passaggio dell'omonimo romanzo ambientato nel 1913, "la stansa de Lissòn", la camera da letto della vicina Lissone.
In B&B Gorla è il capo del centro ricerche e sviluppo, la funzione aziendale che costituisce il cuore delle imprese brianzole del design, dove il senso estetico e i desideri degli architetti e dei designer da sessant'anni si ibridano con la realtà e, fatti i conti con ciò che si può fare e con ciò che non si può fare, entrano nei processi industriali per poi uscirne sotto forma di prodotti da vendere sui mercati internazionali.
«Molte cose sono cambiate, ma di certo in questi decenni il distretto brianzolo del mobile e del design ha conservato una centralità nell'industria internazionale», riflette il presidente della Flou di Meda Massimiliano Messina, figlio di Rosario, uno dei padri fondatori del distretto, al cui funerale il 12 marzo del 2011 a Seregno sono andate migliaia di persone, giusto per mostrare che cosa è una comunità, perché questo è un mondo adulto, dove si coopera e si compete da professionisti, ma poi si fa parte tutti della stessa cosa e ci si stringe insieme nei giorni di dolore.In questi ultimi vent'anni, segnati dalla globalizzazione che ha acuito la concorrenza internazionale ma che ha anche aperto nuovi mercati di sbocco, il tessuto produttivo brianzolo, perno di un più ampio comparto della Lombardia del nord, ha sperimentato cambiamenti non irrilevanti.
Secondo una elaborazione dell'ufficio studi della Camera di commercio di Monza e Brianza, nel distretto del legno e del mobile, che comprende 44 Comuni, si è verificata una selezione: nel 1991 si contavano 6.678 unità locali d'impresa, che sono scese a 5.604 nel 2001 calando poi a 4.602 nel 2011. Dunque, in vent'anni, si è registrata una flessione superiore al 30 per cento.
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