Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 21 ottobre 2012 alle ore 08:48.

My24


Emanuele Scarci
CERNOBBIO. Dai nostri inviati
Il governo è pronto a fare quadrato per difendere il budget della Politica agricola comunitaria, strategico per il destino dell'agricoltura nazionale. Ad annunciarlo è stato ieri il presidente del Consiglio Mario Monti nel suo intervento al Forum internazionale dell'agricoltura a Cernobbio. Un cambio di rotta e un segnale di estrema attenzione per un settore, in passato, trascurato, ma che nel secondo trimestre del 2012 ha visto, a sorpresa, aumentare del 10% gli occupati e del 4,2% il numero delle imprese individuali condotte da giovani sotto i 30 anni. Insomma, se dura, è un ritorno alla terra. Nel difficile negoziato sulle prospettive finanziarie dell'Unione europea «il governo - ha detto Monti - si impegnerà perché resti stabile la dotazione per l'agricoltura e per garantire una percentuale congrua di tale dotazione all'Italia». Il premier conta molto sulla credibilità e autorevolezza riconquistata dall'Italia nei recenti vertici europei. È arrivata così a stretto giro la prima risposta alle richieste del presidente della Coldiretti Sergio Marini per una nuova politica per l'agricoltura in Europa e in Italia.
Un decalogo, quello firmato dalla Coldiretti, che fa leva su misure finalizzate a ridare prospettive economiche alle imprese agricole, ma anche su valori immateriali dai paesaggi alla biodiversità, all'etica. E Monti ha confermato che l'agricoltura è un settore fondamentale per l'Italia anche a livello sociale e culturale. Un settore che oltre a difendere ambiente e paesaggio ora si scopre anche come una opportunità per i giovani in cerca di lavoro. E poi ancora il made in Italy agroalimentare, grande vanto del paese nel mondo. Un'agricoltura, quella presentata da Marini, a cui Monti ha garantito di riservare sempre maggiore attenzione nell'agenda di governo. A partire dai temi, tradizionali cavallo di battaglia della Coldiretti. Sarà perciò affrontata la sfida complessa della tutela del made in Italy in ambito Wto con la difesa dei prodotti a indicazione geografica e in sede Ue sulla tracciabilità e i contrasti a tutti gli illeciti.
Anche il ministro delle Politiche agricole Mario Catania ha ribadito come la partita chiave si giochi a Bruxelles, ma ha anche affermato che è altrettanto fondamentale una politica agricola nazionale. Dopo 30 anni di inerzia - ha detto - questo governo ha affrontato temi come l'erosione del terreno, l'acqua, la grande sommessa del millennio e la regolamentazione della filiera agroalimentare, le agroenergie con «un approccio equilibrato che ha corretto le sfasature e gli eccessi del passato con una concorrenza tra filiere food e non food». Ora il prossimo obiettivo - ha sottolineato Catania - è di ridare redditività alle imprese per offrire così prospettive concrete anche ai giovani. «Ma forse i giovani agricoltori – ha detto Marini – intravedono, se non proprio un presente di grande soddisfazione economica, almeno un futuro migliore. E questo spiega il balzo delle imprese costituite da under 30».
Infatti con la crisi dell'industria e dei terziario le assunzioni in agricoltura fanno registrare il più elevato aumento nel numero di lavoratori dipendenti, +10,1%, e degli indipendenti, +2,9%, in netta controtendenza con l'andamento generale. Almeno questo è quanto emerge da un'analisi della Coldiretti nel secondo trimestre dell'anno. «In agricoltura il lavoro c'è – ha concluso Marini – sia per chi voglia intraprendere che per chi cerca occupazione. Non si tratta di un fatto marginale, ma è una grande opportunità». Il trend finale della riscoperta dell'agricoltura è la risultante di una crescita record del 13,7% al Nord, di un rimbalzo del 3,5% al Sud e di un lieve calo del 3,2% al Centro. Coldiretti stima che abbia meno di 40 anni un lavoratore dipendente su quattro assunto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Ultimi di sezione

Shopping24

Dai nostri archivi