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Questo articolo è stato pubblicato il 24 ottobre 2012 alle ore 06:47.

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Ai presidenti delle associazioni territoriali delle principali aree metropolitane sono state rivolte due domande. Le risposte che seguono, pur nell'estrema sintesi, sottolineano la necessità che la politica risponda a quella che sono già realtà economiche nei fatti e da molti decenni. Ma che non hanno ancora un riconoscimento dal punto di vista giuridico e di conseguenza gli strumenti per operare con coerenza e tempestività sul territorio. Coordinamento Angelo Vinci Confindustria Bari Bari non parte da zero: ha iniziato a elaborare il Piano metropolitano nel 2007, anche se in Puglia manca ancora un consiglio delle autonomie locali.
La costituzione dell'area metropolitana dovrebbe invece rappresentare una imperdibile occasione per rispondere alla necessità di coordinamento su tematiche di area vasta quali trasporto pubblico locale, rifiuti, acqua, aree industriali. Più attrattività Alberto Vacchi Unindustria Bologna Servirà a rinnovare il modo di governare i territori, tenendo conto dei bisogni nuovi della società e dell'economia.
Si potrà dare una corretta dimensione alla programmazione territoriale, ai servizi, all'armonizzazione delle procedure e alla fiscalità locale, tutti aspetti che incidono sulla capacità di attrarre investimenti sul nostro territorio ad alta vocazione manifatturiera. E potrà essere un forte strumento di marketing territoriale. Non ammessi Simone Bettini Confindustria Firenze Lo sviluppo industriale ha una dimensione metropolitana da almeno cinquant'anni: manca la politica. E le aree metropolitane, che nascono nel '90, sono ancora in sala d'attesa. Non possiamo permetterci ulteriori ritardi.
Oggi per stare dentro i processi globali ci vuole un rapporto più fluido fra sviluppo industriale e funzioni metropolitane e occorrono scambi continui fra sistema produttivo, ricerca e cultura. Dare coerenza Giovanni Calvini Confindustria Genova Per Genova la costituzione della città metropolitana rappresenta un'opportunità unica per affrontare i temi della pianificazione urbanistica, dei rapporti con le imprese e dei servizi pubblici.
Le prospettive di crescita legate all'andamento dell'industria tecnologica, dei traffici marittimi e dei flussi turistici, da parte del nostro territorio, hanno la necessità di essere perseguite a livello metropolitano, assicurando coerenza e tempestività alle azioni. Superare Alberto Meomartini Assolombarda (Milano) Milano è già una metropoli globalizzata e ha già aderito al comitato promotore della Città Metropolitana. Istituirla è una preziosa occasione per superare i campanilismi e massimizzare l'attrattività del nostro territorio.
Dalle infrastrutture ai trasporti, dall'ambiente alla formazione superiore, alle politiche fiscali. È importante che questa fase costituente non viva solo nelle stanze della politica, ma inneschi un processo aperto e partecipativo. Serve una nuova governance Paolo Graziano Unione ind. Napoli Per il nostro territorio è indispensabile che si avvii presto l'iter per una nuova governance e perimetrazione dell'area metropolitana di Napoli.
Napoli e provincia rappresentano già un'unica grande conurbazione da gestire in termini di servizi pubblici locali, università e centri di ricerca, imprese e condivisione dei nodi logistici a partire da aeroporto, interporti di Nola e Marcianise, porti di Napoli, Torre Annunziata e Castellammare. Sinergie nella logistica Licia Mattioli Unione ind. Torino La città metropolitana è un utile strumento di gestione per realizzare - a Torino - economie di scala ed azioni sinergiche soprattutto nel campo della logistica.
Quella intorno a Torino è un'area ad alta densità demografica che insiste sulla città con flussi di mobilità intensissimi e problemi di logistica e di trasporti, ma anche di raccolta e smaltimento rifiuti e accesso ai servizi sanitari, su cui la città metropolitana sarà più attrezzata a dare risposte. Vantaggi fiscali per la Laguna Luigi Brugnaro Confindustria Venezia Significherebbe realizzare nuove infrastrutture, il riassetto idrogeologico e le bonifiche.
Sarebbe l'opportunità per creare un regime di fiscalità di vantaggio che, a parità di imposte pagate sull'anno precedente, applichi una tassazione agevolata a imprese e famiglie sul delta di sviluppo dell'area metropolitana. La suddivisione del territorio tra centro storico, terraferma, gronda lagunare ed entroterra permetterebbe di bilanciare il sostegno. Più poteri alla Capitale Maurizio Stirpe Unindustria Roma È giunto il momento che la città metropolitana di Roma capitale ottenga nuovi poteri dalla Regione, come previsto dalle norme nazionali, ma anche ulteriori poteri, ciò che sinora non è avvenuto con i decreti di attuazione di Roma capitale.
Deve servire a superare le incongruenze socioeconomiche e funzionali della regione. Roma deve confrontarsi con il Lazio, una delle Regioni più "difficili" d'Italia.

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