Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 25 ottobre 2012 alle ore 08:18.
MILANO.
Lisa Ferrarini, presidente del comitato tecnico di Confindustria per la tutela del Made in e la lotta alla contraffazione, è amareggiata per il ritiro della proposta di regolamento.
Una battaglia italiana sostenuta da Confindustria, iniziata nel 2003 con un dossier sul tavolo del Consiglio già dalla fine del 2005, che si è arenata nelle secche dell'Unione europea.
«Con questa decisione la Commissione europea rinuncia a un elemento fondamentale per la trasparenza del mercato e l'informazione al consumatore – dice Lisa Ferrarini –. Sapevamo che la proposta sostenuta dall'Italia era bloccata ormai da anni in Consiglio per l'opposizione dei Paesi del Nord Europa, insensibili alle esigenze delle aziende europee che competono con i produttori sovvenzionati delle economie emergenti».
E continua: «Sapevamo anche che non tutti in Europa sono convinti, come l'Italia, che la reciprocità è fondamentale per la libera concorrenza sui mercati internazionali e che non è giusto che tutti i nostri principali competitor impongano l'etichetta di origine all'import e solo l'Europa la accetta come facoltativa. Sapevamo, infine, che la tutela del manifatturiero sta veramente a cuore, oltre che a parole, soltanto a chi fa delle sue produzioni un esempio di qualità, sicurezza e rispetto delle normative sociali ed ambientali. Questa decisione lascia un vuoto legislativo che sarà difficile colmare».
«Il governo – ha aggiunto Ferrarini – aveva il duro compito di ottenere il necessario consenso in Consiglio e l'azione di Confindustria a sostegno è stata costante e capillare, negoziando con tutte le organizzazioni industriali dei paesi contrari e con i loro governi, premendo su Businesseurope, sulle rappresentanze europee del commercio e dei consumatori, dando vita a seminari e dibattiti, intervenendo per sventare iniziative contrarie in numerose sedi europee».
Con l'entrata in vigore del Trattato di Lisbona il dossier è stato ricompreso nella procedura di co-decisione.
«Gli europarlamentari italiani, in particolare Cristiana Muscardini, relatore del provvedimento, Gianluca Susta e Niccolò Rinaldi, lo hanno strenuamente supportato, proponendo anche alcune modifiche per favorire la ricerca di un compromesso con il Consiglio e di questo li voglio ringraziare, insieme al vice presidente Tajani che non ci ha mai fatto mancare il suo sostegno. Ora cercheremo di capire se e come sarà possibile riprendere la battaglia, anche se siamo consapevoli che il clima, in Europa, non è favorevole».
© RIPRODUZIONE RISERVATA