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Questo articolo è stato pubblicato il 26 ottobre 2012 alle ore 06:49.

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ROMA
Novartis «ha ammesso le proprie responsabilità in ordine dapprima alla mancata e poi all'imperfetta comunicazione all'Aifa circa i controlli eseguiti su alcuni lotti della produzione».
Questo l'esito del faccia a faccia di ieri sera tra il ministro della Salute, Renato Balduzzi, il direttore dell'Aifa, Luca Pani e i vertici della multinazionale svizzera, Francesco Gulli (AD di Novartis Vaccines), Rino Rappuoli (responsabile mondiale della ricerca Novartis Vaccines) e Russell Thirsk (responsabile mondiale della produzione di Novartis Vaccines).
A darne notizia un duro comunicato della Salute in cui si stigmatizza il comportamento dell'azienda e si annunciano i passaggi successivi dei controlli: il ministro ha chiesto a Novartis nuova documentazione e campioni di vaccino con anomalie da sottoporre alle analisi dell'istituto superiore di sanità, subordinando il giudizio finale sulla vicenda all'esito delle nuove verifiche.
Nella mattinata di ieri il colosso svizzero aveva comunque puntualizzato che il lotto nel quale erano state riscontrate le anomalie non era stato «mai stato rilasciato sul mercato» e aveva ribadito «la piena fiducia nella sicurezza e nell'efficacia dei propri vaccini antinfluenzali prodotti in Italia».
Una manifestazione di fiducia che non ha impedito nel fattempo all'Austria e alla Germania di seguire l'esempio della Svizzera, bloccando la distribuzione degli stessi prodotti.
Sul fronte italiano nel frattempo è montata la polemica sui possibili ritardi nella campagna vaccinale da parte delle associazioni dei consumatori, culminata negli esposti presentati dal Codacons alla procura di Torino, all'attenzione di Raffaele Guariniello, di Varese e di Milano.
Secondo la Salute, comunque, non si correranno rischi sull'approvvigionamento: «Mancano all'appello 5,3 milioni di dosi – ha detto Balduzzi – ma stiamo facendo fronte attraverso contatti con le altre aziende».
Intanto si fa via via più chiara la mappa delle Regioni coinvolte nel blocco delle 500mila dosi Novartis: sarebbero sette in tutto e gli ordinativi maggiori riguardano la Lombardia, la Toscana e il Veneto.
A vigilare sulla situazione complessiva è il Coordinamento interregionale per la prevenzione, riconvocato per l'inizio della prossima settimana.
Intanto arrivano suggerimenti e reazioni dal fronte della politica. Antonio Palagiano (Idv), presidente della Commissione errori, ha chiesto chiarimenti da parte della Salute. Antonio Tomassini (Pdl), presidente della commissione Igiene e sanità del Senato, ha suggerito a Balduzzi di ripristinare la Commissione nazionale vaccini assegnandole competenze ora spartite tra ministero, Aifa, Iss, Regioni e Asl: «Troppe istituzioni che spesso guardano al particolare senza considerare l'aspetto complessivo del problema».
Sul tappeto le raccomandazioni nel frattempo fioccate da medici di medicina generale, pediatri e dalla stessa Salute: ogni anno - dicono i dati - sono circa 40mila i decessi legati alle complicanze dell'influenza registrate in Europa. In assenza di vaccinazioni si stima sarebbero "almeno il doppio".
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