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Questo articolo è stato pubblicato il 30 ottobre 2012 alle ore 06:45.

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«Oggi siamo in grado di portare la banda larga anche a chi decidesse di vivere dentro una tenda sulla vetta del monte Bianco». Dietro l'apparente paradosso usato dal presidente onorario di Eutelsat, Giuliano Beretta, in un incontro che si è svolto ieri a Roma sul superamento del "digital divide" c'è una verità ormai appurata: oggi il web via satellite è diventato una delle soluzioni "pronte per l'uso" per portare immediatamente Internet veloce in tutte le zone e i distretti industriali del Paese, anche lì dove il mercato è poco appetibile per chi scommette sulla fibra ottica.
Superata la fase pionieristica l'offerta del web via "spazio", grazie soprattutto al rivoluzionario satellite Ka-Sat messo in orbita nel 2011, è diventata infatti «comparabile con quella terrestre che non consideriamo un concorrente – ha chiarito ieri l'ad di Eutelsat Italia, Renato Farina –, ma una soluzione con cui vogliamo integrarci». Se la qualità della trasmissione dati è infatti aumentata i costi, dall'altro lato, si sono ridotti drasticamente diventando accessibili per cittadini e imprese. E ora che l'agenda digitale del Governo – al centro del recente decreto sviluppo-bis – entra nel vivo gli operatori di questo settore puntano a ritagliarsi un ruolo da protagonisti nello sviluppo della banda larga e ultra-larga in tutto il Paese. «C'è bisogno però che il Governo si accorga di noi», avverte Stefano Festa direttore marketing strategico di Skylogic, la controllata italiana di Eutelsat specializzata nei servizi di broadband. «Il satellite è uno strumento democratico in grado di arrivare ovunque, anche dove per l'imprenditore che investe in fibra ottica non c'è mercato», continua Festa. Che spera in una maggiore attenzione del Governo per favorire l'accesso alla banda larga via satellite: «Si potrebbe studiare qualcosa di simile a quanto fatto con gli incentivi per i decoder del digitale terrestre, oppure – aggiunge il direttore marketing di Skylogic – si possono ipotizzare delle detrazioni fiscali».
Attualmente gli utenti in Italia del web via satellite sono ancora molto pochi – circa 10mila –, ma il potenziale di espansione è molto grande, «basti pensare che solo negli Usa – conclude Festa – già lo usano un milione di persone, qui in Italia invece abbiamo bisogno di un salto conoscitivo e di far sapere ai cittadini e alle imprese che c'è questa opportunità». Un'opportunità che hanno colto al volo 25 scuole sparse in tutta Italia in zone "escluse" dalla banda larga – dalle isole Eolie alla pianura padana – e al centro di un recente protocollo firmato con il ministero del'Istruzione che ha garantito a studenti e docenti l'accesso a internet veloce.
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I NUMERI
13,5 milioni
Accessi broadband
A questi accessi da rete fissa vanno aggiunti circa 9,3 milioni di Sim dati per accesso a mobile internet via Pc. I numeri sono sovrapponibili perché i collegamenti a rete fissa possono essere condivisi (in una famiglia o in una azienda), mentre quelli mobili sono personali
11%
La popolazione esclusa
Il dato riguarda la popolazione non coperta da banda larga fissa (Adsl) ad almeno 2 megabit, la stima scende al 6% se si considera anche quella mobile

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