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Questo articolo è stato pubblicato il 03 novembre 2012 alle ore 09:08.

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MILANO
Guerriglia urbana al centro logistico Ikea di Piacenza: scontri e fumogeni e almeno dodici feriti medicati al pronto soccorso tra 150 manifestanti, per lo più aderenti ai Cobas, e forze dell'ordine. Per riprendere la situazione in mano sono dovuti scendere in campo il sindaco Paolo Dosi, gli assessori Luigi Rabuffi e Francesco Timpano e il console egiziano in Italia: il tavolo, dopo quattro ore di discussione, ha quietato gli animi solo dopo la rassicurazione che 80 lavoratori sarebbero rientrati in qualche modo al lavoro. Del resto, compresi i provvedimenti disciplinari, si discuterà lunedì 5 novembre alla ripresa della trattativa.
Ikea però ha ribadito che i manifestanti non sono propri dipendenti ma del Consorzio Cgs (ne fanno parte le cooperative Cristall, Euroservizi e San Martino), a cui ha chiesto l'osservanza delle condizioni contrattuali dei lavoratori. «Il contenzioso – spiega a Il Sole 24 Ore Rabuffi – è nato tre settimane fa con un'altra motivazione: l'esclusione di un'ottantina di facchini, 30-40 secondo altri, dal lavoro. Ikea lamenta una riduzione dell'attività e quindi anche del centro logistico. I lavoratori esclusi dei Cobas si sono sentiti discriminati». Poi si sono aggiunti i problemi connessi alle condizioni di lavoro e ai provvedimenti disciplinari adottati nei confronti di dodici lavoratori.
«L'intervento del console egiziano – aggiunge l'assessore – è stato importante: la stragrande maggioranza dei 330 addetti delle cooperative è extracomunitaria». Forse il 90% della forza lavoro. «72 ore di riflessione – conclude Rabuffi – faranno ragionare le parti, anche se la trattativa rimane in salita. Tuttavia i lavoratori dovrebbero essere riassorbiti, anche ricorrendo allo strumento della solidarietà».
Il mega polo logistico di Piacenza Ikea, con 200 addetti diretti, controlla il gigantesco flusso di merci che arriva dal porto di Genova e dai fornitori italiani per poi ripartire verso i 20 punti vendita.
In dettaglio la cronaca: dopo due settimane di lotta e la pausa del 1° novembre, ieri mattina presto è ripreso il presidio Cobas davanti ai cancelli dello stabilimento a Le Mose, alla periferia di Piacenza. I manifestanti avrebbero impedito ai lavoratori di entrare in azienda. Sarebbero così scoppiati i primi concitati scontri con le forze dell'ordine. Intorno alle 9 gli scontri sono terminati e i pullman che trasportavano i lavoratori sono potuti entrare nello stabilimento. Alle 10 però i manifestanti hanno bloccato nuovamente i cancelli. Ne sono seguiti scontri con il lancio di fumogeni e il ferimento di altri manifestanti e di due appartenenti alle forze dell'ordine che sono stati medicati al pronto soccorso del Polichirurgico di Piacenza.
Subito si sono scatenate le dichiarazioni da un fronte e dall'altro. Secondo Paolo Ferrero, segretario di Rifondazione comunista, «le cariche contro i lavoratori Ikea in lotta sono vergognose. Martedì saremo allo sciopero generale del polo logistico di Piacenza». Dall'altro fronte il deputato Pdl Tommaso Foti ha detto che «le scene viste oggi sono alimentate da infiltrati politici, i cui nominativi sono noti alla polizia».
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I NUMERI
1,6 miliardi
Fatturato Ikea
Nell'anno fiscale 2011/12 Ikea Italia ha realizzato ricavi per 1,59 miliardi, il 2,6% in meno sull'esercizio precedente. Le 28 aziende italiane fornitrici pesano per l'8,24% sugli approvvigionamenti mondiali. Dieci anni fa la cifra era del 4%.
20
Negozi in Italia
Nel nostro Paese il gigante svedese gestisce 20 negozi. Dopo l'inaugurazione di Chieti nella scorsa estate, a fine 2013 aprirà un punto vendita a Pisa. In lista d'attesa Verona, Cerro Maggiore e il terzo negozio
di Roma.

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