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Questo articolo è stato pubblicato il 09 novembre 2012 alle ore 08:33.

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Gli studenti? Disposti a tutto per un lavoroGli studenti? Disposti a tutto per un lavoro

Non è un buon momento per essere schizzinosi («choosy»): per iniziare a lavorare qualsiasi impiego andrebbe bene. La maggioranza degli studenti delle scuole superiori è d'accordo con il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, almeno stando a quello che dice il sondaggio curato da Gfk Eurisko per conto dell'Osservatorio Giovani Editori nell'ambito del progetto www.ilquotidianoinclasse.it, l'evoluzione del progetto cartaceo giunto ormai alla tredicesima edizione. Da quest'anno i ragazzi, oltre a discutere in classe con i docenti possono anche discutere on line su diversi temi che coinvolgono la loro generazione. Il questionario on line settimanale nell'ultima edizione rivela che il 57 per cento dei ragazzi è pronto ad «accettare qualsiasi tipo di lavoro» per iniziare. Solo il 12% afferma che accetterebbe «solo lavori in linea con il curriculum e per i quali ha studiato». Sembra che siano soprattutto gli studenti degli istituti tecnici e professionali a volere un lavoro a tutti i costi: il 63% accetterebbe tutto, contro il 54% degli studenti del liceo, leggermente più «choosy». In generale, l'affermazione del ministro Fornero non ha scandalizzato più di tanto i ragazzi, che sembrano più pragmatici e non troppo idealisti: il 57% degli intervistati si ritiene d'accordo con quanto denunciato dal ministro poche settimane fa.

Per quanto riguarda le altre evidenze del sondaggio, dal questionario emerge che l'86% degli studenti delle superiori si iscriverà a un corso di studi universitario, pur non avendo ancora le idee chiare (62%) su che tipo di lavoro desidererà fare. Giudizio diviso, infine, sulla capacità della scuola di preparare al mondo del lavoro: per il 48% degli intervistati l'apporto dell'istruzione non facilita la possibilità di successo sul mercato.

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