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Questo articolo è stato pubblicato il 14 novembre 2012 alle ore 07:13.

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Nella distribuzione per Paesi delle 25 migliori multinazionali, l'Italia conta 10 società: l'anno scorso erano 12, ma il risultato rimane comunque apprezzabile e la mantiene alla pari di UK, Francia, Canada e Spagna. Tra le dieci filiali, c'è anche quella della società vincitrice del World's Best Multinational Workplaces 2012, SAS.

«La country italiana – afferma l'amministratore delegato Marco Icardi - si è qualificata per il terzo anno tra le best 35 nel nostro Paese, con una risalita costante nelle posizioni della classifica. Il nostro contributo è sicuramente legato alla coerenza nelle politiche di gestione delle risorse con i valori della casa madre e con una forte attenzione al welfare, sia sul posto di lavoro che come supporto concreto nella vita privata. Questo pesa soprattutto in una realtà come quella italiana, dove le aziende virtuose possono fare molto per lavorare con i collaboratori sul benessere organizzativo, che si traduce in un forte senso di rispetto e di appartenenza all'azienda». Altra area di eccellenza, «è l'integrazione nella politica di crescita di tutto l'ecosistema SAS, costituito da clienti, partner e gli altri stakeholder per noi fondamentali: università e istituzioni».

Il sistema di welfare aziendale SAS Italia si fonda, dice Icardi, su tre parole chiave: comunicare, coinvolgere e personalizzare. «Un impegno diventato ancora più forte con l'integrazione tra le funzioni HR e CSR. Welfare vuol dire attenzione al benessere organizzativo, alla salute e alla sicurezza di tutti i collaboratori nei luoghi di lavoro. La gestione sostenibile delle risorse umane è un elemento essenziale per la competitività: l'attenzione al welfare e alla CSR si concretizza in prima battuta in progetti rivolti all'interno e all'esterno dell'azienda, con focus, per esempio, sulle relazioni tra università, imprese e partner. SAS funge da vero "acceleratore" di ingresso nel mondo del lavoro o per il re-inserimento nel mercato di profili IT senior. Aspetto determinante sono le iniziative rivolte ai dipendenti e alle loro famiglie attraverso i flexible benefit».

Le ragioni del premio risiedono anche qui. Ma al di là di questo caso specifico, il team di Great Place to Work rivela un dato che aiuta a leggere le "caratteristiche" generali della qualità italiana. Al termine delle 58 domande del sondaggio a cui rispondono i dipendenti, ce n'è una che le riassume tutte, nella quale si chiede se l'ambiente di lavoro sia eccellente. «I nostri analisti – commenta l'ad di GPTW Italia, Alessandro Zollo - hanno rilevato che la risposta più correlata è quella che parla di un luogo in cui si lavora divertendosi. Vuol dire che in genere si respira un clima sereno, in cui la battuta di spirito è concessa e anzi ben accetta. Ci sono inoltre aziende (non solo dell'IT) che offrono un ambiente confortevole, ricco anche di svaghi. In questo modo il dipendente sta più volentieri in azienda, vive e lavora meglio. Una strategia "win-win", che favorisce sia i lavoratori che l'impresa. Di certo più premiante rispetto a scelte repressive: come bloccare l'accesso ai social network».

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