Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 01 dicembre 2012 alle ore 08:16.

My24

MILANO
La fabbrica italiana "senza operai" è nata da pochi mesi in Cina. In realtà si compone di tecnici, ingegneri, magazzinieri, ma nessuno mette "fisicamente" mano al prodotto in lavorazione. Il sito produttivo di Dalian, al confine con la Corea del Nord, è l'ultimo nato (gli altri due sono in Italia e Turchia) della Eldor, l'azienda di Orsenigo (provincia di Como) che nel'72 iniziò con la produzione di componenti elettroniche, anche per le Tv (prima in bianco e nero e poi a colori), e oggi ha una quota di mercato mondiale del 49% nello sviluppo e nella produzione di componenti per sistemi di accensione, di centraline di controllo motore e sistemi per applicazioni ibride ed elettriche legate al settore automotive .
Con un fatturato complessivo 2011 di circa 175 milioni di euro e 1.400 addetti (di cui 300 in Italia e gli altri nelle sedi estere), oltre ai tre siti produttivi, Eldor conta anche su un ufficio tecnico in Brasile e due centri ricerca e sviluppo in Italia.
«Quando ci si internazionalizza – ha sottolineato Andrea Durante, Head of international business development – non è importante solo dove andare all'estero ma anche come ci si va. Abbiamo iniziato ad automatizzare i processi interni negli anni '70. Negli ultimi due anni il nuovo centro italiano di ricerca e sviluppo ha assunto 100 tra ingegneri e ricercatori».
Il polo in Cina, ha concluso Durante, «deve "servire" quel mercato e diventare "testa di ponte" per l'intera area. Le prossime tappe di internazionalizzazione saranno Russia, India e Usa. Oggi a Dalian sono presenti 80 addetti. Ma a regime arriveranno a 500. Il successo negli affari nasce prima di andare all'estero».
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Ultimi di sezione

Shopping24

Dai nostri archivi