Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 01 dicembre 2012 alle ore 08:16.

My24


MILANO
Da Chernobyl alle banche d'affari, fino alle boutique del private equity. I destini incrociati di una piccola e media impresa milanese possono passare anche da un cambio di prospettiva industriale. E già perché Objectway, società che realizza piattaforme software per il mondo della finanza, negli anni Novanta si occupava in tutta Europa del monitoraggio "informatico", sempre attraverso il digitale, delle concentrazioni di materiali radiottivi. Capitava all'inizio degli anni Novanta, nell'era successiva a uno dei più noti disastri nucleari. Poi la decisione di cambiare (quasi) completamente rotta, complice il referendum italiano sul l'atomo.
Oggi Objectway fattura 28 milioni di euro, ha 300 dipendenti, e di questa azienda si è accorto pure un fondo istituzionale come Futurimpresa, la Sgr delle Camere di commercio di Milano, Bergamo, Brescia e Como presieduta da Francesco Micheli, che investirà 10 milioni nella sua internazionalizzazione, avendo nel "mirino" in primis la Gran Bretagna. Di fatto un aumento di capitale in più tranche che porterà il fondo a una partecipazione non superiore al 30% delle quote di Objectway. E il primo aumento finanzierà l'acquisizione della maggioranza assoluta di Ams, ex-spin off del gruppo Azimut che genera 15 milioni di ricavi, specializzata nei servizi di outsourcing per Sgr e Sim.
«Objectway è un'azienda che produce innovazione tecnologica, sviluppando piattaforme software applicative e servizi integrati che migliorano la competitività delle istituzioni finanziarie – spiega Luigi Glarey, amministratore delegato di Futurimpresa – con un progetto di sviluppo finalizzato all'integrazione verticale e all'internazionalizzazione, in particolare in Gran Bretagna e nell'Europa Continentale, anche attraverso un piano di acquisizioni».
Il gruppo ha già nel suo portafoglio un centinaio di clienti e tra i nomi più importanti ci sono Ing Direct, Deutsche Bank e Banca Sella. «Daremo una forte accelerazione al piano di sviluppo del nostro gruppo avviato nel 2008 – racconta il fondatore di Objectway, Luigi Marciano – e amplieremo le nostre attività sia in Italia e sia nei paesi europei per noi strategici attraverso acquisizioni e apertura di nuove filiali».
L'alleanza tra Micheli e Futurimpresa risale al 2010, quando il finanziere fu chiamato a presiedere la Sgr lombarda anche in virtù della sua conoscenza del tessuto (non solo) industriale del territorio. Classe 1937, tra i fondatori di Fastweb, sostenitore del sindaco Pisapia e con un posto di rilevo del consiglio di amministrazione della Scala, Micheli sembra ancora puntare sullo scouting di imprese innovative, con l'occhio sempre ben fisso alla loro redditività.
«Il nostro contributo in una società come Objectway non può e non deve sostituire il lavoro dell'imprenditore – spiega Micheli al Sole 24 Ore – ma semplicemente abilitare alla crescita realtà industriali dinamiche che vogliono pensare ancora più in grande, puntando per esempio sulla diversificazione verso i mercati esteri, magari insegnando che il made in Italy può anche essere quello della tecnologia e dell'innovazione».
daniele.lepido@ilsole24ore.com
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Ultimi di sezione

Shopping24

Dai nostri archivi