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Questo articolo è stato pubblicato il 27 dicembre 2012 alle ore 06:41.

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«Gli impegni sul Sulcis sono ad oggi inevasi». I tre segretari di Cgil-Cisl-Uil della provincia di Carbonia Iglesias, Roberto Puddu, Fabio Enne e Mario Crò, scrivono ai ministri Corrado Passera, Fabrizio Barca ed al sottosegretario Claudio De Vincenti, che hanno effettuato il mese scorso una visita nel Sulcis Iglesiente, e chiedono di convocare al più presto le riunioni istituzionali per discutere sulle misure destinate alla zona.
«Il 13 novembre – si legge nella lettera – siete venuti a Carbonia e avete sottoscritto un protocollo con la Regione e con gli enti locali, assumendo il preciso impegno di convocare a stretto giro di posta le parti sociali per rimediare al vulnus del confronto e della partecipazione attiva delle organizzazioni sindacali. Nell'occasione vi abbiamo dato atto di averci messo la faccia e allo stesso tempo vi abbiamo costruttivamente criticato (e avanzato proposte) per il metodo e anche per la (per noi scarsa) sostanza del cosiddetto piano Sulcis». I sindacalisti ricordano che «nello stesso Protocollo vi è uno specifico punto per l'avvio, entro 15 giorni dal 13 novembre, di un compiuto confronto con le parti sociali sul piano Sulcis».
La lettera dei sindacati giunge a poche ore dal tavolo del ministero del Lavoro che darà il via libera alla Cigs (12 mesi prorogabili per altri 12) per i circa 500 addetti diretti dell'ex Alcoa di Portovesme. La ratifica di questo percorso di ammortizzatori, già delineato tra le parti sociali la scorsa primavera, non è però sufficiente, secondo il sindacato, a tamponare l'emergenza sociale causata dall'abbandono (sulla decisione ha pesato, tra gli altri fattori, l'elevato costo della bolletta energetica) da parte della multinazionale americana, che ha spento l'ultima cella elettrolitica il 2 novembre.
«L'anello debole – spiega Daniela Piras, segretaria della Uilm del Sulcis – è rappresentato dai 480 lavoratori degli appalti, per i quali è necessario individuare un analogo percorso di copertura sociale». Il sindacato punta ad un accordo quadro per le realtà collegate al sistema Alcoa, e quindi a 24 mesi di Cigs per i lavoratori delle aziende in possesso dei requisiti di legge, e alla cassa in deroga per gli altri. «Per raggiungere questi obiettivi – aggiunge Rino Barca, segretario della Fim del Sulcis – è necessario che il Governo metta a disposizione nuove risorse». Dai sindacati parte quindi un chiaro appello anche per il futuro dei lavoratori delle imprese d'appalto: «Chiederemo il cosiddetto accordo-quadro o accordo di bacino – ribadisce Franco Bardi, della segreteria provinciale Fiom – affinché le garanzie degli ammortizzatori sociali vengano estese anche agli operai degli appalti».
Il tavolo del ministero del Lavoro, a quanto riferisce il sindacato, sarà allargato anche all'assessorato al lavoro regionale, alla Provincia di Carbonia Iglesias, e ai rappresentanti del Ministero dello Sviluppo, ai quali il sindacato chiederà conto del futuro di Alcoa. «Il piano Sulcis – spiega Barca – è importante per lo sviluppo del territorio, e ci auguriamo possa dare risultati concreti. Ma non è certo la risposta alla vicenda della cessione Alcoa, che resta un nodo da risolvere velocemente. In assenza di risposte, siamo pronti ad elevare i toni della protesta, riportando il presidio a Roma».
Tra le offerte per rilevare gli impianti sardi (in queste settimane si è parlato di un interessamento cinese e australiano), resta ancora aperta la pista di Klesch, il fondo svizzero che pochi giorni fa ha dovuto definitivamente rinunciare all'acquisizione di Lucchini, commissariata dallo stesso Mise. Secondo il sindacato, gli svizzeri avrebbero chiesto ad Alcoa garanzie su una fornitura di allumina a determinate condizioni per almeno 7 anni, in cambio dell'acquisto del sito di Portovesme. Condizioni che gli americani non sono propensi ad accettare: il Mise starebbe tentando un'ultima mediazione.
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LA PAROLA CHIAVE
Cella elettrolitica
Con il termine cella elettrolitica si indica una particolare cella elettrochimica che permette
di convertire energia elettrica
in energia chimica. Questo processo viene denominato elettrolisi. Utilizzando questo tipo di processo si può produrre alluminio primario:
il processo di Hall-Héroult,
in particolare, consiste
nella dissoluzione di allumina
(è l'ossido ceramico dell'alluminio) in un bagno
di criolite fusa,
con la formazione di un sale fuso
che viene sottoposto a elettrolisi per ottenere alluminio
Tra crisi e rilancio
Nella cartina, i quattro casi di crisi aziendali conclamate concentrate nell'area del Sulcis in Sardegna 451 milioni
Le risorse
La dotazione finanziaria del piano Sulcis è di 451 milioni, di cui 233 dei fondi regionali e locali
90
Il contributo
ll Governo contribuirà con 90 milioni (fondo del piano operativo nazionale sviluppo imprenditoriale locale)

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