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Questo articolo è stato pubblicato il 28 dicembre 2012 alle ore 06:42.

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TRIESTE
«Abbiamo intrapreso la strada della delocalizzazione all'estero; tutto il comparto delle verticalizzazioni del gruppo è destinato a essere trasferito verso Paesi più amichevoli nei confronti delle imprese». Federico Pittini, amministratore delegato del Gruppo omonimo (per la capogruppo Ferriere Nord 964 milioni di fatturato nel 2011, 930 milioni di previsione di fatturato nel 2012) annuncia che “la decisione di trasferire all'estero una serie di produzioni è stata presa”. Di conseguenza, “qualche centinaio di posti di lavoro (attualmente il gruppo ne occupa 1.210 attuali) potremmo lasciarli per strada».
Il primo motivo della delocalizzazione? «È assolutamente la mancata realizzazione della linea di elettrodotto Wurmlach-Somplago» aggiunge Federico Pittini. Dopo un 2012 di buona tenuta per acciaio e laminati («siamo scesi dell'1%»), Pittini conferma «l'aspettativa di un 2013 molto duro».
In base ai dati di Confindustria, la produzione siderurgica del Friuli Venezia Giulia è scesa del 10,5% su base congiunturale, -15,3% per le vendite totali con un cedimento improvviso dell'export (-16,6% rispetto al secondo trimestre 2012) e un forte ribasso dei nuovi ordini (-12,5%). La Giunta regionale è corsa ai ripari approvando il 13 dicembre un piano di gestione di «grave difficoltà» della siderurgia, la cui efficacia sarà di 36 mesi con possibile proroga in caso di necessità. Una decisione legata soprattutto alla situazione definita critica della Ferriera di Servola (Gruppo Lucchini-Severstal), impianto destinato alla riconversione dal 2015, con la scadenza del contratto Cip6 tra Lucchini e la centrale di cogenerazione Elettra (da 170 MW, cui la Ferriera fornisce oltre il 50% del fabbisogno termico). Lo stabilimento (occupa 952 dipendenti), entro la prima metà di gennaio dovrà vedere l'avvio degli interventi di messa in sicurezza di emergenza e la conclusione della nuova procedura di Aia. La lenta ripresa di coke e ghisa, rileva tuttavia il Gruppo, «ha consentito fino ad oggi alla Lucchini di scongiurare a Trieste nuovi periodi di cassa integrazione e di confermare il piano industriale fino al 2015 e gli investimenti strategici, soprattutto quelli relativi ad ambiente e sicurezza».
È stato sottoscritto ieri a Roma, invece, l'accordo sulla Cigs per i 136 lavoratori della Sertubi di Trieste. La durata prevista dell'ammortizzatore sociale é di 24 mesi a decorrere dal 31 dicembre 2012, con la condizione che la concessione dei secondi 12 mesi sia subordinata alla riduzione degli esuberi nella misura almeno del 30 per cento nel primo anno di Cigs. In pratica entro i primi 12 mesi circa 40 lavoratori dovranno esser usciti dalla Cassa integrazione affinché sia possibile prorogarla agli altri.
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930 milioni Il bilancio Il gruppo si aspetta nel 2012 un fatturato di 930 milioni

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