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Questo articolo è stato pubblicato il 11 gennaio 2013 alle ore 06:43.
CAGLIARI
Prima Tiscali e adesso Amazon, sullo sfondo di un territorio che non ha mai dimenticato la sua matrice hi-tech. La Sardegna cerca di reinventarsi come mini-Silicon Valley italiana, dove anche le grandi multinazionali americane, come quella guidata da Jeff Bezos, hanno dichiarato di voler investire, per esempio con un centro di supporto ai clienti che nei prossimi anni porterà Amazon ad assumere nell'isola mezzo migliaio di dipendenti.
Ma quante sono le imprese tecnologiche in Sardegna? Secondo una stima di Netconsulting condotta su dati Istat e Movimprese, nel 2011 l'ecosistema It della Sardegna era composto da 2.142 aziende tecnologiche e circa 2.360 unità locali e il numero di addetti risultava pari a 6.372. A livello globale, le aziende hi-tech sarde rappresentano complessivamente il 3% del totale delle società It nazionali e gli addetti impiegati in quest'area sono il 2% della forza lavoro nazionale. Un ecosistema che varrebbe più di 160 milioni di euro.
Ma la Sardegna è anche la casa di un vero e proprio distretto delle "app", il software che è possibile scaricare su tablet e smartphone. A una ventina di minuti da Cagliari, a Pula, ci sono gli uffici della Xorovo, azienda fondata da Salvatore Carta, classe 1971, docente di sistemi operativi che "costruisce" le app e che fattura già mezzo milione di euro. Tra i prodotti di maggior successo di Xorovo c'è Virtual Interior Design, una app per arredare la propria casa con mobili virtuali partendo dalle fotografia del proprio appartamento.
Ma a Cagliari c'è anche l'incubatore di Mario Mariani, ex amministratore delegato di Tiscali, che spiega come il ruolo della sua società sia un po' quello di «nursery delle start up». E tra Verona, la Sardegna e la Silicon Valley è nata Paperlit, dall'idea di Gionata Mettifogo, grazie anche allo "zampino" finanziario dello stesso Mariani.
Da startup Paperlit è diventata una delle aziende leader che sta portando su formato digitale per iPad quotidiani e periodici, a partire da testate come il New York Magazine.
Su al Nord (ma con una sede anche a Cagliari) c'è la classica multinazionale tascabile, la Applix di Claudio Somazzi, tra i creatori negli anni Ottanta di Deejay Television, con sede a Gorgonzola, in provincia di Milano.
Applix ha realizzato una app per fare le app. Si chiama App do it e con meno di 100 euro permette di portare le proprie idee sui diversi store digitali, da quello della Apple al marketplace di Google.
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