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Questo articolo è stato pubblicato il 18 gennaio 2013 alle ore 08:14.

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PALERMO
La pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale della regione siciliana è avvenuta qualche giorno fa e i bandi prevedono contributi in conto interesse per le aziende che hanno contratto prestiti garantiti dai consorzi fidi nel triennio 2009-2011: in totale un budget di venti milioni. A prima vista una buona notizia eppure c'è chi li ha subito definiti «bandi truffa». La pubblicazione dei decreti di approvazione dei bandi ha infatti provocato il panico tra le imprese siciliane considerato che le regole, secondo l'analisi che ne è stata fatta dai rappresentanti delle aziende, rende impossibile usufruire degli aiuti: «La gran parte delle 33mila imprese che ne hanno diritto – spiega Mario Filippello, segretario regionale della Cna e presidente di Assoconfidi – in queste condizioni non prenderà alcun contributo».
In pratica, questa è l'accusa fatta dagli imprenditori, si stabiliscono oggi regole che vanno per il passato: le aziende hanno pianificato i loro conti, hanno già fatto investimenti, hanno già pagato le rate fidandosi delle regole in vigore in quel momento e oggi si ritrovano a dover applicare e rispettare norme nuove con valore chiaramente retroattivo.
Il caos è assicurato e anche la rabbia tra le migliaia di Pmi che si ritrovano in queste condizioni, obbligate per esempio a fare in fretta e furia una fideiussione che prima non era prevista.
Dal canto suo Roberto Rizzo, dirigente del servizio al dipartimento Credito della Regione, spiega che le nuove disposizioni nascono dall'esigenza di razionalizzare gli interventi, di avere chiarezza sugli aventi diritto. Per questo oltre ad attivare la procedura a sportello (chi arriva prima prende i soldi) vengono previsti adempimenti a carico di istituti di credito e Consorzi fidi. «Non cambia assolutamente nulla» ripete Rizzo. Che non sia così lo sostiene, per esempio, Italo Candido, presidente del Consorzio fidi InterconfidiMed, gemmazione di Confindustria Palermo: «Ci viene chiesto di fare i controlli ma non spetta a noi fare questo lavoro. E poi ci sono parecchi punti poco chiari: ci sono per esempio i fondi per il 2009 e per il 2010 ma non c'è una previsione per il 2011. Viene cancellato il periodo fino al 2008». Un tema, quello del pregresso che sta molto a cuore alle imprese considerato che in totale i crediti vantati ammontano a circa 120 milioni. Ed evidentemente sta anche a cuore alla regione che nelle condizioni di crisi in cui si trova non sa come far fronte a spese di questo genere pur trovandosi di fronte a diritti acquisiti da parte delle aziende.
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