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Questo articolo è stato pubblicato il 06 febbraio 2013 alle ore 17:36.

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È allarme dei sindacati sul blocco delle pratiche dell'ultima tranche della cassa integrazione e della mobilità in deroga per il 2012. Cgil, Cisl e Uil annunciano una mobilitazione nazionale sollecitando un incontro urgente con il ministro del Lavoro Elsa Fornero, il presidente della Conferenza delle regioni Vasco Errani e il direttore generale dell'Inps Mauro Nori.

A destare preoccupazione è il fatto che l'ennesimo incontro tenutosi ieri tra ministero del Lavoro, Inps e Regioni «non ha ancora risolto l'incresciosa situazione di blocco delle pratiche Cig e mobilità in deroga per il 2012», denunciano i sindacati che considerano «intollerabile che dissidi circa la reperibilità delle risorse si continuino a scaricare sulle persone, colpevoli solo di essere in imprese colpite dalla crisi».
Cgil, Cisl, Uil rchiedono lo sblocco immediato di tutte le pratiche 2012 inevase, insieme al ripristino, anche per via amministrativa, delle risorse per finanziare gli sgravi per le imprese che assumano lavoratori licenziati da aziende escluse dalla Cigs. A sostegno di questa richiesta i sindacati annunciano una mobilitazione con presidi davanti alle prefetture ed alle giunte regionali, da portare avanti coinvolgendo formalmente il Ministero del Lavoro fino a quando la situazione non sarà sbloccata.

Bloccati i pagamenti in molte regioni

Vale la pena ricordare che il ricorso alla cassa in deroga nel 2012 ha toccato livelli molto alti e che nello scorso mese di gennaio le 15,8 milioni di ore autorizzate equivalgono ad un incremento del 19,1% sullo stesso mese del 2012,e ad un calo del 41,1% ruisopetto ai 13,3 milioni di ore di dicembre 2012. Alla base della vicendaci sono le istruzioni operative emanate dal ministero del Lavoro e dall'Inps che prevedono che i pagamenti di mobilità in deroga e le autorizzazioni di concessione di Cigd per il 2012 potranno essere emessi solo per prestazioni relative a provvedimenti di concessioni regionali pervenuti all'Istituto entro il 31 dicembre 2012. La decisione, legata alla necesità di consentire all'Inps di terminare le procedure contabili del 2012 (con le regole ante riforma) , ha avuto l'effett di bloccare i pagamenti per i lavoratori in molte regioni.

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