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Questo articolo è stato pubblicato il 17 febbraio 2013 alle ore 08:18.

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Il Governo accelera, in "zona Cesarini", l'apertura del mercato italiano del gas aprendo definitivamente, o quasi, gli stoccaggi. Con una spinta – sottolinea il ministro dello Sviluppo Corrado Passera, che ha appena firmato due decreti – al trasferimento sui consumatori dei benefici in termini di prezzo. Benefici, va detto, che derivano da due fenomeni: le inziative già attuate per l'accesso concorrenziale alla capacità dei grandi gasdotti internazionali a cui si unisce l'effetto "consolatorio" della crisi economica globale, che deprimendo i consumi e la richiesta di metano ha se non altro contribuito alla crescita della disponibilità internazionale con il calo dei prezzi di riferimento sul mercato spot.

Con listini all'ingrosso che nel nostro paese – garantisce il ministro – si sono allineati a quelli europei, riassorbendo il differenziale di oltre il 20% che ci penalizzava fino ad un anno fa. Il che legittima la speranza di un pronto trasferimento di questi benefici anche sulle bollette dei consumatori. Che fanno sentire la loro voce. Sono «sconcertanti» le affermazioni del ministro, incalzano Federconsumatori e Adusbef. Caduta dei prezzi all'ingrosso? «Nello stesso anno le famiglie italiane si sono trovate con un aumento di oltre 200 euro nelle bollette di luce e gas, oltre ad un aumento dell'inflazione del 3 per cento».

Ecco intanto i due decreti firmati da Passera. Il primo attua gli impegni presi con i decreti legge "Liberalizzazione" e "Crescita" e prevede un graduale ma deciso passaggio dalle assegnazioni pro-quota alle aste per la capacità di stoccaggio metanifero. In particolare accanto all'assegnazione pro-quota di 4,2 miliardi di metri cubi di stoccaggio, si dispone l'assegnazione di altri 4,2 miliardi di metri cubi con aste competitive, di cui 2,5 miliardi per modulazione stagionale e 1,7 miliardi a prelievo costante. «In questo modo – spiega il ministro – un grossista o un cliente industriale potranno acquistare partite di gas a prezzi competitivi sui mercati internazionali, immagazzinarle negli stoccaggi e utilizzarle durante l'intero anno». Consentendo tra l'altro «di ridurre le tariffe di distribuzione e trasporto per i consumatori finali, riducendo le rendite oggi consentite dall'allocazione a prezzi regolati».

Il secondo decreto dovrebbe facilitare anche l'import e l'impiego di gas naturale liquefatto (Gnl), «sempre più importante per la sicurezza e la diversificazione delle fonti di approvvigionamento e per la competitività del mercato». Verrà infatti da qui un ulteriore "polmone" da 500 milioni di metri cubi assegnati per lo stoccaggio alle imprese industriali.

Passera ne approfitta per rimarcare i progressi nella liberalizzazione del mercato del gas dovuti al Governo uscente. Progressi che garantiscono «in prospettiva un ruolo maggiore dell'Italia come Hub sud-europeo». Grazie a «numerose misure importanti: dallo scorporo di Snam da Eni all'avvio del mercato del bilanciamento e, a breve, del mercato a termine, dalla maggiore flessibilità nell'uso della capacità di importazione dall'Austria e dalla Svizzera all'autorizzazione di 3 nuovi rigassificatori e di circa 2,5 miliardi di metri cubi di nuovi stoccaggi, dal recente accordo intergovernativo sul gasdotto Tap che dovrebbe connettere l'Italia ai giacimenti della regione del Caspio all'avvio delle gare per l'assegnazione delle concessioni di distribuzione».

Dal mondo delle imprese non mancano apprezzamenti, ma anche qualche sollecitazione a completare il più possibile la trasformazione in atti esecutivi degli impegni presi. In ogni caso «questi mesi hanno visto nel gas il più significativo cambiamento delle nostra storia nell'apertura dei mercati dell'energia» plaude Agostino Conte, Presidente del Tavolo della domanda di Confindustria.

«A questo punto ci auguriamo – aggiunge Conte – che vengano celermente completati anche i due passaggi che giudichiamo decisivi: l'apertura della capacità del Transitgas attraverso la Svizzera e la piena operatività del mercato a termine nella borsa del gas».

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