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Questo articolo è stato pubblicato il 19 febbraio 2013 alle ore 10:54.

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Conseguita l'indipendenza dall'Urss e terminato il periodo di transizione con la ristrutturazione organizzativa, economica e legislativa, il Kazakhstan ha dato una spinta agli investimenti commerciali sul proprio territorio che ha attirato l'attenzione degli investitori di tutto il mondo. La Repubblica presidenziale possiede un enorme potenziale economico, con un tasso di crescita molto elevato: ora il Governo ha dato corso a una seconda fase di sviluppo che prevede l'ingresso di investitori stranieri portatori di know-how, e interessati alla creazione di nuove infrastrutture.

In tale ottica, considerato che la maggior parte delle società italiane non ha alcuna esperienza in Kazakhstan, è necessaria un'attenta lettura del Paese onde ridurre al minimo i rischi di business e massimizzare i futuri profitti. Le aree più promettenti sono: le costruzioni e la logistica che interessa la rete dei trasporti, della distribuzione e delle infrastrutture private e pubbliche; le telecomunicazioni per migliorare i servizi di telefonia fissa, mobile, wireless e internet; la trasformazione dei prodotti alimentari che richiede moderni impianti da affiancare alla rigogliosa attività agricola del Paese; il settore energetico, core business del Paese, per le riserve di petrolio e gas.

Il contesto giuridico e fiscale del Kazakhstan è molto più avanzato rispetto a quelli delle altre repubbliche ex sovietiche, ivi compresa la Russia. E anche se ancora in ritardo in molti settori rispetto agli standard occidentali, si registra una fervida attività legislativa.
Diverse sono le modalità di ingresso di una società straniera che, sulla base del Codice civile del 1994, può scegliere la forma: della filiale, dell'ufficio di rappresentanza, o delle analoghe Srl o Spa italiane.

Il sistema fiscale conferma il Kazakhstan come meta imprenditoriale fra le più interessanti dell'Eurasia: è regolato dal relativo Codice che si armonizza con le disposizioni in tema di doppia imposizione di cui ai trattati con gli Stati membri della Ue, la Cina, l'India e gli Stati Uniti. L'imposizione fiscale per le società estere non residenti con stabile organizzazione è pari al 20% del reddito prodotto dalla società in aggiunta al 15% dell'imposta sugli utili netti, mentre per le persone giuridiche kazake è pari solo al 20%. Il tasso attuale dell'Iva è pari al 12% sul fatturato e sull'importazione imponibile. L'imposta sul reddito delle persone fisiche è del 10%, mentre la contribuzione sociale incide per un ulteriore 15%. L'imposta sulla proprietà ammonta all'1,5% sul valore medio della classificazione dei beni immobili o degli investimenti in beni immobili.

Infine, dal 2010 è entrato in vigore il nuovo Codice doganale, frutto dell'accordo fra il Kazakhstan, la Russia e la Bielorussia che ha eliminato le barriere commerciali, ha introdotto una politica commerciale comune per tariffe e misure antidumping ed è giunto nel 2012 alla creazione dell'Area economica eurasiatica.

*Ulissi & Partners, Studio legale
info@ulissi.org

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