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Questo articolo è stato pubblicato il 28 febbraio 2013 alle ore 11:00.

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Autostrade, ferrovie, porti e aeroporti. Il Brasile di Dilma Rousseff rallenta la sua corsa, ma il programma di infrastrutture già avviato dall'ex presidente Lula, prosegue a ritmi serrati.
Opere monumentali per un Paese che ha un mercato interno di oltre 190 milioni di persone e un'estensione pari a 27 volte l'Italia.

L'Ambasciata italiana in Brasile ha organizzato, per il prossimo 13 marzo, il seminario "La collaborazione italo-brasiliana per lo sviluppo delle infrastrutture". All'incontro parteciperà il ministro dell'Ambiente Corrado Clini e il presidente dell'Agenzia Ice, Riccardo Monti, oltre al management di grandi gruppi italiani.
La prima necessità, a fronte delle grandi opere programmate, è il finanziamento: le stime delle autorità brasiliane si avvicinano ai 250 miliardi di reais (circa 100 miliardi di euro) da spalmare nei prossimi trent'anni.
L'intervento del settore pubblico brasiliano avverrà attraverso finanziamanenti a tassi agevolati del Banco nacional do desenvolvimento economico e social (Bndes), il poderoso canale finanziario brasiliano.
Si tratta di uno schema di finanziamento a partecipazione pubblico che poggia sul metodo della concessione ai privati dello sfruttamento dei proventi. Il programma di adeguamento infrastrutturale varato dal Governo è articolato in grandi comparti.

Porti
È quello portuale uno dei settori a maggiore sviluppo; oggi, nella classifica mondiale dell'efficienza del comparto, il Brasile si situa al 130° posto, in una classifica di 144 posizioni. Quindi tra gli ultimi del mondo. Una spiegazione chiara arriva da Ed Sands, manager di Procurian, società di logistica con sede in Pennsylvania. «Un vero decollo economico, per un Paese come il Brasile, non può prescindere dallo sviluppo dei porti. Anche perché India e Cina hanno investito miliardi di dollari in questo settore».
L'impegno finanziario è di oltre 20 miliardi di euro nei prossimi 5 anni. La prossima settimana il ministro delle Finanze Guido Mantega farà un road show a New York.
Oltre agli investimenti previsti dal Pac (Programma per la crescita accelerata), il Governo federale intende realizzare opere per la modernizzazione di sette porti che riceveranno navi passeggeri durante la Coppa del Mondo 2014 e le Olimpiadi 2016. I porti cui è destinato un ingente flusso di fondi sono i seguenti: Salvador, Recife, Natal, Fortaleza, Santos, Rio de Janeiro e Manaus. Le procedure per l'assegnazione dei lavori di rinnovamento dei porti dovrebbero invece concludersi entro la metà del 2014. Anche se gli scioperi per le privatizzazioni, già cominciati, potrebbero rallentare la modernizzazione.

Aeroporti
Saranno 270 gli aeroporti interessati alla ristrutturazione. In vista della Coppa del Mondo di calcio verrà completata la concessione ai privati della gestione dei principali aeroporti internazionali. Dopo quello di San Paolo e di Brasilia, il Governo ha annunciato la privatizzazione degli aeroporti di Rio e di Belo Horizonte. Una valutazione di mercato arriva da Luiz Henrique Kleine, analista di "Magliano Correttora de cambio & valores mobiliares": «A parità di condizioni tecnologiche e dimensionali, le società industriali che i mercati finanziari brasiliani, guardano con maggiore favore sono quelle già operative sul suolo brasiliano che hanno dimostrato efficienza».

Rete ferroviaria
Il piano ferroviario riguarda 10mila chilometri di linee per un ammontare complessivo di 35 miliardi di euro. Un'altra priorità espressa dal Governo brasiliano è l'espansione e l'ammodernamento della rete ferroviaria. Con l'obiettivo di uscire dall'attuale regime di monopolio. Di recente è stata annunciata la pubblicazione di 12 lotti, quasi tutti per la costruzione di nuove linee. Le gare per i lavori da effettuare sulla rete ferroviaria e stradale e per l'assegnazione a privati della gestione degli aeroporti internazionali di Belo Horizonte e di Rio de Janeiro dovrebbero essere concluse entro l'autunno.

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