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Questo articolo è stato pubblicato il 01 marzo 2013 alle ore 15:19.

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I sindacati sono in allarme per l'emergenza occupazionale: di fronte ai 3 milioni di disoccupati, con un tasso del 38,7% tra i giovani, sollecitano misure a sostegno del lavoro. E puntano l'indice sulla riforma Fornero che può avere avuto effetti negativi sulle assunzioni.

Preocupazione è espressa dalla Cgil, secondo cui l'Istat dà la dimensione dell'emergenza sociale dell'occupazione,che «diminuisce ed è sempre più precaria», e denuncia la condizione in cui si trovano migliaia di lavoratori coinvolti dagli ammortizzatori in deroga , che attendono ancora il pagamento dell'indennità. «La crescita della disoccupazione e l'aumento del precariato - afferma Serena Sorrentino (Cgil)- pongono l'urgenza di correggere la riforma del lavoro introducendo una tutela realmente universale e un sistema pubblico di politiche attive che si occupi del reinserimento lavorativo. Gran parte di questa disoccupazione è, infatti, polarizzata: giovani e lavoratori ultra cinquantacinquenni che pongono problemi di natura diversa e che non possono essere lasciati ad un destino di disperazione» La Sorrentino chiama in causa il governo Monti: « Sebbene l'attuale premier abbia perso le elezioni ha la responsabilità di provvedimenti che ancorché insufficienti devono per intanto essere resi esigibili come lo sblocco dei pagamenti degli ammortizzatori in deroga».

Cisl: scoraggiati i nuovi contratti dalla riforma Fornero

Al risultato rilevato dall'Istat, secondo Luigi Sbarra (Cisl) , ha contribuito «l'arresto della crescita dei dipendenti a termine e dei collaboratori, che invece aumentavano fino al terzo trimestre 2012, segnale assai preoccupante dell'avvitarsi della crisi», mentre «ad aumentare significativamente è solo il part-time involontario». Nel mirino c'è la riforma Fornero: «Probabilmente le norme giustamente rigorose della riforma del lavoro sui contratti flessibili, in un contesto di crisi che si aggrava, hanno scoraggiato i rinnovi di tali contratti», aggiunge Sbarra che propone di introdurre «un incentivo per le trasformazioni dei contratti flessibili in contratti stabili», insieme al «ripristino dello sgravio contributivo totale sugli apprendisti anche per le imprese sopra i 9 addetti». Tra le richieste della Cisl c'è anche uun contratto intergenerazionale con il part-time in uscita per i lavoratori anziani e la contestuale assunzioni di giovani . In questo contesto desta grande preoccupazione il rischio dell'ingovernabilità: «L'emergenza sociale preoccupa ancor più all'indomani di un risultato elettorale che rende difficile la formazione di un governo - continua Sbarra -. Chiediamo responsabilità da parte di tutte le forze politiche per la ricerca di soluzioni all'altezza dei problemi da affrontare».

Per la Uil servono incentivi alle assunzioni

I dati Istat sull'occupazione per Guglielmo Loy «sono sempre più inquietanti», era «dai primi anni '90 che non si leggevano percentuali così allarmanti riferite al nostro mercato del lavoro». Le rilevazioni sul mercato del lavoro, sommate ad un quadro politico instabile anche per la Uil sono motivo di preoccupazione: «La continua perdita di lavoro e l'insufficiente offerta di posti per collocare chi è fuori dai processi produttivi - aggiunge Loy - hanno bisogno di un Esecutivo che governi questa situazione con responsabilità, mettendo al primo posto la ripresa dell'economia, che incentivi le assunzioni e che eviti qualunque tipo di ulteriore tassazione fattore deterrente, questo, per la ripresa dei consumi». Anche per Giovanni Centrella (Ugl) «l'Italia non può permettersi il lusso di stare ferma a guardare la crescita vertiginosa della disoccupazione, soprattutto giovanile, e della precarietà: abbiamo al più presto bisogno di un governo che affronti risolutamente questa situazione insieme alle altre urgenti in attesa di essere risolte>.

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