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Questo articolo è stato pubblicato il 12 marzo 2013 alle ore 06:44.

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TRIESTE
Mentre è atteso a giorni l'esito del supplemento di Via (valutazione di impatto ambientale) richiesto dal ministero dell'Ambiente, il "fronte del no" al rigassificatore di Trieste trova un'altra adesione. È quella della Regione Friuli-Venezia Giulia, che con la delibera 350/2013, sostanzialmente «prende atto delle ipotesi di sviluppo delineate dall'Autorità portuale, unica competente ad esprimersi in sede di formazione e aggiornamento degli strumenti pianificatori e programmatori del Porto di Trieste», e di conseguenza ribadisce «che in merito alle prospettive di sviluppo delle attività portuali e del correlato aumento del traffico il nuovo scenario di riferimento cambia in maniera significativa sia per contesto territoriale (nuove infrastrutture nella Baia di Muggia) che per traffico di navi indotto e relative direttrici».
Il documento dunque «conferma la sussistenza di forti criticità in merito alla coesistenza tra rigassificatore e previsioni di sviluppo del Porto alla luce del nuovo scenario prospettato e auspicato dalla Giunta regionale, e rileva che l'approfondimento di una serie di fattori ancora non presi in considerazione (quali la variabilità del traffico nell'arco dell'anno, le norme di sicurezza delle gasiere sulla funzionalità portuale, l'aleatorietà dei tempi di navigazione e di servizio ai terminali, le condizioni meteo marine, la saturazione del canale e l'accessibilità delle banchine, le regole di priorità), direttamente collegati alla funzionalità portuale, al livello di servizio del canale e alla sostenibilità dell'incremento di traffico dovuto alle navi gasiere, potrebbe determinare scenari diversi e incrementi potenzialmente ancora più significativi rispetto a quelli sino a oggi considerati».
Ancora, si ritiene che «l'aumento di petroliere previsto e dichiarato dall'Autorità portuale al terminale Siot (la società del Gruppo Tal che gestisce il tratto italiano dell'oleodotto transalpino, ndr) nel 2013, come documentato dalla Siot stessa, (ovvero più di 500 petroliere che apporteranno un incremento del 20% in più rispetto all'anno 2012, per un totale di 40 milioni di tonnellate), costituisce un dato rilevante nella valutazione di sostenibilità della coesistenza tra rigassificatore e previsioni di sviluppo del porto».
Del parere della Regione «verrà data immediata comunicazione al ministero dell'Ambiente»: ministero che si appresta a pubblicare l'esito del supplemento di Via, essendo già scaduto il termine dei 45 giorni per l'istruttoria annunciato dal ministro Corrado Clini. Il no della Regione arriva a poco più di un mese dalle elezioni, in calendario per il 21 e 22 aprile, e dopo ripetute pressioni per una presa di posizione decisa da parte del governatore Renzo Tondo, che dopo aver più volte ricordato come il progetto fosse iniziato sotto la giunta Illy, già a fine dicembre si era detto pronto a «mettere una pietra sopra» all'impianto progettato dalla spagnola Gas Natural.
Il fronte dei contrari riunisce da sempre i comuni di Trieste e Muggia e la provincia di Trieste: più recente la presa di posizione dell'Autorità portuale.
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