Ecco perché il Pil non rende felici. Così nel 2030 avremo bisogno di due pianeti. A meno che il Bes....
Il Pil misura un'economia ma non è in grado di quantificare benessere e felicità. Chi lo ha detto? Lo stesso Simon Kuznets che nel 1934 inventò il Pil. Ecco tutti gli indici alternativi che calcolano la prosperità
di Vito Lops
7. Allarme dall'indicatore di impronta ecologica: nel 2030 gli uomini avranno bisogno di due pianeti
Al momento ci sono circa 7 miliardi di abitanti sul pianeta Terra. In poco più di 100 anni la gran parte dei combustili fossili (il petrolio) è stata consumata. Inoltre molti Paesi produttori hanno già rggiunto il picco sui livelli di estrazione. Alcuni profetizzano che se non verrà trovata quanto prima una fonte energetica di massa alternativa l'attuale modello di società non potrà sostenere una popolazione così numerosa. In linea generale questi temi stanno a cuore a coloro (Mathis Wackernagel e William Rees) che hanno dato vita all' "Indicatore di impronta ecologica" che misura il consumo umano di risorse naturali in relazione alla capacità della Terra di riprodurle.
Come si calcola l'impronta ecologica? Si confronta la quantità di ogni bene consumato (frutta, grano, ecc.) con una costante di rendimento sintentizzata chilogrammi per ettaro (kg/ha). Da qui si ricava una superficie definita "impronta ecologica" per ciascuna risorsa del pianeta. Questo indicatore – dal 1999 entrato a far parte anche delle pubblicazioni del WWF – indica che l'umanità sta consumando risorse naturali a un ritmo più veloce rispetto a quelle che il pianeta è in grado di rigenerare. In pratica la Terra ha bisogno di un anno e mezzo per ricreare quello che l'uomo, ai ritmi attuali, consuma in un anno. Di questo passo, nel 2030 ci sarà bisogno di due pianeti per sfamare la richiesta di beni ed energie.
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